Wimbledon 2019 – WTA – Pronostici e scommesse antepost

Ed eccoci qua, il Main Draw è stato rilasciato, bisogna prendere la lente d’ingrandimento e cercare otto donzelle che andranno a contendersi la vittoria finale.
Come per gli uomini, suddivisione del tabellone in più fasce, e da ognuna due nomi.

Prime 32.
Barty è una splendida sorpresa, io l’avevo inserita fra le prime otto nel pronostico antepost del Roland Garros ma è andata oltre, ben oltre, e devo dire che sono molto felice di vederla in cima alla classifica.
C’era bisogno di rinnovamento dopo il dominio della Williams.
Ha una forma al top e gioca un tennis che si sposa benissimo con l’erba, ha vinto Birmingham.. what else?
Secondo nome, ci riprovo dopo la buca a Parigi, Kerber.
La tedesca, che dal 2012 a oggi ha fatto due finali e una semifinale a Londra, è una mia pupilla, vuoi perché mancina, vuoi perché con un gioco solido e aggressivo che si sposa sicuramente meglio con la superficie veloce, e anche lei, almeno fino a oggi giorno 28 giugno mentre preparo l’articolo, ha un eloquente 6-1 su erba.

Seconde 32.
Pensare che Bouchard nel 2012 ha vinto Wimbledon jr, e l’anno prima lo vinse la Barty.
Poi uno va a vedere lo sviluppo delle rispettive carriere, e niente, fa già ridere così.
Bertens per mancanza di nomi stimolanti è il primo nome, certo dovrebbe tornare quella della penultima versione di se stessa, e alla fine i quarti, avendoli già raggiunti nel 2018, non sembrano impossibili da toccare.
Secondo nome è sicuramente Kvitova.
Altra mancina, altra pupilla, altra tennista super dotata tecnicamente di tutti i fondamentali.
Vanta due vittorie in questo Slam, 2011 e 2014, poi uscite premature, ma Konta e Anisimova, possibili insidie, potrebbero non reggere la pressione dello Slam.

Terze 32.
Qui mi gioco la carta sorpresa.
Martic.
Vecchio pallino, ma nell’ultimo periodo sembra aver trovato quella maturità agonistica e di gioco che l’ha sempre limitata in passato.
Quest’anno lei è bene bene, vittoria a Instanbul, quarti a Madrid e quarti al Roland Garros, semifinale a Birmingham, come a dire, voi iniziate pure, io ci sono anche se non mi vedete.
Tabellone non impossibile per la bella croata.
Secondo nome da spendere per questo quadrante, quello della Pliskova.
Sorry guys, ma da alcune giocatrici io non posso prescindere.
Karolina è forte, tanto forte, finale nel 2016, vittoria nel 2017, quarti nel 2018.
Conosce l’erba, ha un gioco che si adatta bene al manto verde, è 12-3 nelle sue ultime 15 partite.
Conta tanto.
Tengo fuori la Svitolina, in periodo involutivo dopo la rottura con Monfils; non che le due cose siano collegate, ma Elina deve ritrovarsi, e non so quanto sia possibile farlo a Wimbledon.

Ultime 32 e chiudiamo il cerchio.
Halep è out dalla mia selezione, forma in calo e io tendo a escludere chi non è in condizione; nella pochezza delle prime sedici, spicca il nome della Sabalenka, che pare pure pronta a un risalto importante, ha un servizio potente, che su erba vale il 70% del punto, ha un gioco risolutivo.
Si, prendo lei.
Osaka, prendendo un rischio e mettendoci la faccia, la escludo dalle prime otto.
Non mi pare la sua partita questa, lei è da altre superfici.
Giusto darle rispetto, ma io credo (e spero a dire il vero) che sia il turno della Garcia, altro pupillo.
Giocatrice alla Giorgi, ma con più testa e più talento.
Quindi in effetti, non assomiglia alla Giorgi.
Sa giocare sull’erba, basta vedere i suoi recenti risultati, e dovrebbe avere una prima settimana facile.

Ricapitolando, le otto: Barty, Kerber, Bertens, Kvitova, Martic, Pliskova, Sabalenka e Garcia.

Della serie, spazio al nuovo.
Ed è anche giusto.
Però, per la finale, io vedo il nuovo, Barty, e Pliskova.
Ancora lei, si, ancora lei.
E chissà che.. proprio la ceca…

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Tutto sembra a posto, no?

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