C’erano andati vicini Marach e Melzer, all’esordio contro Hsieh/Runkgat; c’erano andate ancora più vicine Karolina Muchova e Karolina Pliskova, ieri nel derby ceco, ma nessuno aveva ancora avuto modo di sperimentare la novità che ha caratterizzato quest’edizione di Wimbledon. Dopo quasi quattro ore e mezza di gioco, quest’oggi finalmente si è disputato il tie-break nel set decisivo, sul punteggio di 12 pari, ed ha avuto luogo – curiosamente – proprio sul campo 12, dove era in corso la sfida di ottavi di finale, interrotta ieri per oscurità, che vedeva impegnati Kontinen/Peers e Ram/Salisbury.
Dopo essersi portati in vantaggio di due set, le teste di serie numero otto hanno assistito alla rimonta dei loro avversari, anch’essi teste di serie, numero dodici, prima di dare vita ad un lunghissimo quinto parziale, composto da ventiquattro games più il tie-break finale. Entrambe le coppie hanno avute diverse occasioni e perciò entrambe hanno qualcosa da recriminare, rispettivamente di non aver chiuso prima e di aver perso: Kontinen/Peers hanno infatti sprecato due match point sull’8-7, mentre Ram/Salisbury hanno servito per il match sul 9-8, perdendo però la battuta.
Non sono bastati nemmeno la bellezza di 416 punti disputati e si è perciò giunti al tie-break, il primo nella storia di Wimbledon sul 12 pari nella frazione decisiva, dove Kontinen e Peers sono saliti in cattedra ed hanno rapidamente chiuso per 7 punti a 2, conquistandosi l’accesso ai quarti di finale, dove troveranno Klaasen/Venus.
Purtroppo il giudice di sedia di questa sfida non era Mohamed Layhani, che sarebbe entrato ancora di più nella storia dopo aver arbitrato il match più lungo della storia del tennis, ma il francese Damien Dumusois, che comunque non dimenticherà facilmente quest’edizione di Wimbledon.
[8] Kontinen/Peers b. [12] Ram/Salisbury 76(2) 64 36 46 1312(2)