As usual la domenica vigilia del torneo è dedicata alle conferenze stampa in quel di Wimbledon. A prendere la parola, tra le altre, sono state Gabrine Muguruza, finalista lo scorso anno, Angelique Kerber, vincitrice degli scorsi Australian Open, e Petra Kvitova, già campionessa qui a Londra.
OBIETTIVO FINALE – Cominciamo dalle parole della tennista iberica, che inizia a fari spenti questa avventura: “È molto difficile arrivare a una finale Slam, ci riescono solo due. Se vedrò Serena sarà perchè arriviamo nuovamente in finale. E’ sempre bello giocare con la migliore della storia. Il numero uno? Non ci penso, è meglio vincere partite.”
Poi si sofferma sulla finale persa l’anno scorso a Wimbledon: “Ho imparato da quella partita. Quest’anno ho un’altra mentalità, devo giocare bene per vincere. Sono successe molte cose da 12 mesi fa, ma qui parto da zero, come tutte le altre. Sono determinata a mostrare perchè sono una delle favorite. Sicuramente sono un’avversaria complicato. Sulla carta sembra sia io la favorita, ma poi bisogna dimostrarlo. Ho giocato un match su erba, ma sono pronta.”
FURIA ROSSA – Curioso l’outfit con cui Muguruza si è presentata in conferenza, vestendo la maglietta di calcio della Nazionale spagnola, prossima all’incontro con l’Italia. “In Spagna se non segui il calcio, non parli con nessuno e sei morto. Agli Europei la Spagna ha una grande squadra. I giocatori che mi piacciono di più sono Xavi, Sergio Ramos e Iniesta.”
RISCATTO – Angelique Kerber vorrebbe, invece, riscattare le ultime prestazioni, di certo non all’altezza di quanto visto all’inizio di questa stagione: “Da 1 a 10 quanto sono pronta per Wimbledon? 11! Mi sento meglio. Dopo Parigi sono stata qualche giorno a casa facendo tanti trattamenti per la spalla e tutto, è stato un bene per me per riposare mentalmente e fisicamente. Quando servo non ho più dolore.”
PRESSIONE – Petra Kvitova pensa di poter andare lontano nel torneo, come ha fatto diverse stagioni fa: “So quanto bene posso giocare sull’erba, dovrei essere fiduciosa. Le altre ragazze vogliono giocare meglio, e vogliono battermi, specialmente qui perché sanno cos’è successo qui… le avversarie giocano con molta meno pressione. Io ho vinto due volte ed è un po’ come se il sogno si fosse già realizzato.”