Bentornato Novak! Queste le prime parole che saltano un po’ alla mente di tutti vedendo il giocatore serbo trionfare a Wimbledon, dopo circa due anni di distanza dall’ultimo centro slam, Roland Garros 2016. Come prevedibile, le fatiche della semifinale si sono ripercosse su entrambi i giocatori in campo, ma in particolare sul sudafricano, il quale ha giocato effettivamente più di Djokovic e ne ha risentito soprattutto nei primi due set. Ciononostante, Nole è riuscito a giocare due set davvero ad alto livello, sfruttando le palesi difficoltà mobili del suo avversario, ed essendo bravo a limitare tutte le sue potenzialità. Nel terzo set, invece, Anderson ha dato l’impressione di essere quasi rinato, tanto da portare il parziale al tie-break, mancando la bellezza di cinque set point. Purtroppo per lui, però, sul finale ha dimostrato di non averne proprio più e Djokovic ha chiuso agevolmente. Torna alla vittoria in uno slam dunque il serbo, che si porta a quota 13, centrando il quarto Wimbledon. Per Novak inoltre, questa trionfo significa il ritorno in Top 10 in quanto andrà ad occupare proprio la posizione numero 10. [fncvideo id=87399 autoplay=false]
Nel primo set, le paure della vigilia si sono materializzate fin da subito in quanto Anderson ha subito il break già nel primo game, ma in generale non ha lasciato trapelare buone sensazioni ed il secondo break giunto nel quinto gioco ha confermato ciò, di fatto assegnando il primo set a Djokovic. Il serbo non ha infatti mancato l’appuntamento con la chiusura ed ha incassato il primo parziale per 6 giochi a 2. A dir la verità, Nole non ha dovuto far nulla per vincere questo primo set, come sottolineano i soli due vincenti ed il solo gratuiti, bensì è girato tutto intorno al sudafricano, che non è andato malissimo con la prima palla, al contrario con la seconda di servizio ha faticato parecchio e soprattutto nello scambio spesso è stato sopraffatto dal gioco del suo avversario, che lo ha costretto a cercare qualche variazione, causa principale degli 11 errori non forzati commessi.
Nel secondo parziale, la musica è leggermente cambiata poiché Anderson è cresciuto ed ha quindi obbligato il suo avversario a salire di livello per portare a casa il set, ma il punteggio non è cambiato, dato che è arrivato un altro 6-2 in favore del serbo, e, ad eccezione di qualche speranza in più in vista della terza frazione di gioco, la situazione è rimasta piuttosto statica. I break messi a segno da Djokovic sono arrivati ancora una volta nel primo e nel quinto gioco, ma allo stesso tempo è arrivata la prima palla break del match per Anderson, il quale ha provato a rovinare i piani al suo avversario proprio mentre stava per servire per il parziale, non ottenendo però buoni risultati. Malgrado ciò, questo parziale può essere considerato abbastanza importante poiché si sono intravisti i primi cambiamenti, sia per quanto concerne Djokovic, migliorato con il servizio per percentuale di prime in campo ed aces, ben tre, ma ha faticato un po’ di più nello scambio, commettendo sei gratuiti. Al contrario, Anderson è stato disastroso sotto diversi punti di vista, perdendo anche diverse certezze acquisite nel primo parziale, ma è salito per quanto riguarda la risposta e, anche se non molto, con la seconda palla ha riscosso discreti risultati.
Infine, nella terza frazione di gioco, dopo sette giochi di assoluta parità, Djokovic ha cominciato a mostrare i primi segni di scricchiolio al servizio, offrendo una palla break, poi annullata con un buon servizio. Nel frattempo, mentre il sudafricano andava piuttosto spedito con il servizio, Nole ha dovuto fronteggiare due set point nel decimo gioco e tre nel dodicesimo, ed è servita la migliore versione del nativo di Belgrado per assicurarsi un tie-break per nulla scontato. Nonostante 7 aces e ben 16 vincenti, oltre alle solite ottime statistiche alla battuta, che lo avevano trascinato fino al tie-break, Anderson non ne aveva davvero più ed ha lasciato libera la strada al suo avversario, il quale ha agevolmente messo in cascina il tie-break per 7 punti a 3. Dopo due ore e 18 minuti, Nole Djokovic vince il match e trionfa in quel di Wimbledon, sancendo ufficialmente il suo ritorno nel tennis che conta davvero.
Wimbledon – Finale
(12) Djokovic d (8) Anderson 62 62 76 (3)