All’alba del centesimo titolo di Roger Federer, conquistato dieci giorni fa a Dubai, sorge spontaneo tirar le somme su tutti i record del King e non solo. Analizziamo alcuni primati del tennis sia maschile che femminile.
Di Isabella Bonciani
[tps_title]Titoli in singolare[/tps_title]
Se Roger Federer è riuscito meritatamente nell’impresa di raggiungere il 100° titolo singolare in carriera, secondo a Jimmy Connors che detiene ancora il primato con 109 trionfi, questo non è l’unico record che lo contraddistingue. Considerando solamente i tornei degli Slam, il Re ha raggiunto notevoli risultati: è primo con 20 titoli raggiunti, con 342 partite vinte e non solo. Si è aggiudicato il maggior numero di match in cui l’ha spuntata: sia agli Austrialian Open che a Wimbledon, rispettivamente con 97 e 95 vittorie.
[tps_title]Titoli vinti[/tps_title]
Chi ha raggiunto più titoli vinti in assoluto, calcolando i singolari, i doppi e i doppi misti, è John McEnroe che ha raggiunto un totale di ben 150 trionfi. In ambito femminile invece, colei che è arrivata a toccare le 354 vittorie, tra singolari, doppi e doppi misti assurgendo alla tennista più forte di tutti i tempi, è Martina Navrátilová che detiene anche il maggior numero di titoli singolari ottenuti: 167. E’ invece Serena Williams ad avere raggiunto i migliori risultati nei tornei slam: 23 titoli e 325 partite vinte.
[tps_title]Slam[/tps_title]
Se Rod Laver è il re del Grande Slam, nel 1962 e nel 1949 è riuscito a conquistarli tutti e quattro, poco meno ha fatto lo svizzero che comunque ne ha vinti tre nel 2004, nel 2006 e nel 2007.
Inoltre Roger detiene anche altri due primati importanti. E’ stato per 310 settimane alla posizione numero 1 del ranking mondiale, staccandosi notevolmente dal secondo, Pete Sampras, che ne ha totalizzate 286. Nel 2018, a 36 anni e 10 mesi, si è aggiudicato anche il record di essere il più vecchio ad aver raggiunto la vetta della classifica. Prendendo in considerazione anche altri importanti primati nei tornei Slam, scopriamo che ad aver ottenuto il maggior numero di vittorie al Roland Garros è Rafael Nadal con 86 e agli Us Open è Connors con 98 successi.
[tps_title]Numero uno[/tps_title]
Chi è stata la numero 1 in classifica, per ben 377 settimane, è Steffi Graf che va a pari merito con l’americana Williams per il numero di settimane consecutive in vetta, con un totale di 186.
Se Federer, con i suoi quasi 37 anni, è il più vecchio numero 1, il più giovane ad aver raggiunto la vetta è Lleyton Hewitt, nel 2001, a soli 20 anni e 9 mesi. Martina Hingis è invece la più giovane tennista della storia a diventare numero uno del mondo, fatto avvenuto nel 1997 all’età di 16 anni.
[tps_title]Partita più lunga e più breve[/tps_title]
La partita più lunga della storia è un primo turno che si è tenuto a Wimbledon nel 2010 tra John Isner e Nicolas Mahut durato 3 giorni per un tempo complessivo di 11 ore e 5 minuti. Durante questo match si sono raggiunti anche altri record: il maggior numero di doppi falli commessi da Nicolas Mahut, per la precisione 31, e di ace serviti da John Isner, 113. L’incontro più breve invece è stato nel 2014 a Miami, in cui Jarkko Nieminen ha sconfitto Bernard Tomić in 28 minuti e 20 secondi.
[tps_title]Il fascino dei record[/tps_title]
A detenere il primato del servizio più veloce è Samuel Groth con 263 km/h durante un match del Busan Open Challenger Tennis nel 2012 contro Uladzimir Ihnacik. Tra le donne, la vincitrice più giovane di un titolo è Tracy Austin con i suoi 14 anni, fatto avvenuto nel 1977 a Portland; la vincitrice più vecchia è Billie Jean King che, a 39 anni e 7 mesi, ha vinto il torneo di Birmingham nel 1983. Il servizio più veloce invece è stato lanciato a 210,8 km/h da Sabine Lisicki, nel 2014 a Stanford. Dopo questa breve lista, si può concludere che Roger è forse il tennista che ha in tasca più record in assoluto e forse a volte tifiamo un po’ di più per lui come se il nostro sostegno contribuisse a migliorarsi e a ottenere altri primati. Perché in fondo ci stuzzica l’idea dei record e della possibilità che qualcuno possa superarli: è innato il gusto di conoscere il massimo a cui la natura, gli eventi e l’uomo possono arrivare; questo per stupirci sempre di più, ritornando un po’ bambini.
