Ecco la compilation settimanale di alcune tra le dichiarazioni più interessanti dei tennisti. Dallo sconforto di Francesca Schiavone all’emozione di Serena Williams, tornata a Indian Wells dopo 14 anni. E poi le critiche di Leonardo Mayer, le parole di Jonas Bjorkman su Andy Murray e la voglia di fare bene di Nadal.

Gulbis vuole ripartire
“Mi manca il tempo sul campo, questo è il problema. Mi mancano le ore ore di allenamento. Penso, per esempio, a giocatori come Ferrer, che hanno bisogno di molto tempo da dedicare alla parte atletica e poco alla parte tecnica in campo. Beh, io sono l’esatto opposto. Ho bisogno di stare tanto tempo in campo. Il fitness, invece, conta di meno. Inoltre mi sono ammalato proprio prima di Doha. Sono stato costretto a saltare il torneo e ad andare direttamente in Nuova Zelanda. Ero malato e prendevo antibiotici per la gola. Sono stato una settimana a letto e questo non ha aiutato. Vedi, sono state tutte queste piccole cose messe assieme. Devo imparare a gestirle. Anche se mi sono presentato in Australia e ho lottato sino al quinto set. Se avessi vinto quel match di primo turno forse le cose sarebbero andate diversamente. Forse avrei vinto anche il secondo, il terzo, il quarto turno. Non avrei vinto il torneo perché non ero al massimo della forma, ma chissà. Le piccole cose fanno sempre la differenza”. (Ernests Gulbis)

Nadal ha voglia di fare bene
“Ha raggiunto per otto volte la semifinale ad Indian Wells. Gli piace stare in questo posto: si può giocare bene dalla linea di fondo campo e con rotazione, il campo non è molto rapido. Non c’è umidità e il clima è secco. Quando uno gioca tornei in un luogo e per molti anni esprime un buon tennis, si ha più predisposizione a ripetere quanto di buono fatto. Rafa ha molta voglia di fare bene. Gli è costato un po’ vincere partite, però ogni giorno lavora duro e con obiettivi ben chiari. Sta tutto il giorno a pensare come può fare meglio, lavorando duro e dialogando molto. Ha tanto entusiasmo, è importante. Sono convinto che se vince i primi match questa settimana, può fare realmente grandi cose. Vincere a Buenos Aires gli ha fatto molto bene”. (Francesco Roig, vice di Toni Nadal, su Rafael Nadal).

Francesca è arrabbiata
“Se sono arrabbiata? Un po’. Amo questo sport e quando succedono cose del genere ci resto male e soffro. Si trattava di un momento delicato, visto che era set point a suo favore; il pubblico applaudiva e l’arbitro si è distratto. Il tutto era accaduto sotto gli occhi del giudice di sedia, e io ho contestato. Ho chiesto alla mia avversaria di ammettere quello che era accaduto, ma lei niente.
Ho imparato da Serena Williams e Roger Federer a competere. In campo siamo tutti atleti e lo sport è soprattutto verità, rispetto e amicizia. Lei non lo ha capito. Guarda Rafa e Roger in campo: si ammazzano ma si rispettano”. (Francesca Schiavone sulla clamorosa svista arbitrale al primo turno di Indian Wells 2015 contro la cinese Zhu, che non ha riconosciuto l’errore).

Viva Indian Wells!
“Questo è uno dei più forti tornei che abbiamo nel Tour dopo gli Slam, e forse è questa la ragione per cui è difficile ripetersi. Rispetto molto questo torneo e quello che Larry Ellison e gli altri organizzatori stanno facendo per lo sport. Parlando con Nadal e gli altri ragazzi nello spogliatoio, abbiamo notato di aver sempre grandi impressioni ogni volta che veniamo qui. La manifestazione di Indian Wells è un grande esempio per gli altri eventi”. (Novak Djokovic, dopo la facile vittoria al primo turno di Indian Wells contro il cipriota Marcos Baghdatis).

L’uomo giusto per Andy?
Ci siamo trovati in Australia, dopodichè il suo manager mi ha chiesto se Andy avrebbe potuto chiamarmi. Da quel momento ho parlato con lui e anche con la Mauresmo. E’ bello aver ricevuto una proposta del genere. Mi sento bene dopo averci parlato, ed è stato interessante ascoltare come hanno lavorato negli ultimi 8-9 mesi. Andy ha la tendenza a giocare un po’ difensivo, ma contro Berdych in Australia è stato perfetto in fase aggressiva. Credo che debba lavorare in questo senso. Non sarà un lavoro facile, ma vorrei portare energia positiva. Ha la possibilità di vincere diversi Slam e minacciare Djokovic. Spero di restare in gara ancora un po’, poi troveremo la settimana giusta per lavorare con Andy”. (L’ex tennista n. 4 del mondo Jonas Bjorkman, entrato a far parte del team di Andy Murray. Se la collaborazione andasse a buon fine, lo svedese seguirebbe Murray per una ventina di settimane all’anno contro le 25 della Mauresmo).

Il lamento di Leonardo
“Non è possibile lasciarci giocare così a lungo. Giochino pure i dirigenti, magari si rendono conto di cosa ci fanno fare. Se contro Souza avessimo giocato al venerdì, nessuno sarebbe sceso in campo alla domenica. Devono capire che siamo esseri umani: il corpo fa male a noi, mica a loro”. (Il tennista argentino Leonardo Mayer, reduce dal più lungo singolare di Coppa Davis di sempre contro il brasiliano Joao Souza, durato 6 ore e 42 minuti).

Il ritorno di Serena
“Ricordo che mi sono seduta ed ho iniziato a pregare. Stavo perdendo in quel primo set, ma io non volevo vincere la partita, volevo solo superare quel momento uscire da quel campo. Prima non ero pronta a tornare. Ad essere onesti pensavo che non sarei tornata mai più. Mi dicevo: stai facendo la cosa giusta. Quello di Indian Wells per me era un capitolo chiuso. “Quando si subisce qualcosa di ingiusto. Immotivato. Si soffre” ha detto Serena “Hanno fatto del male a me e alla mia famiglia. Ma ora sono più forte e sono felice di essere tornata. È tempo di riscrivere la mia storia qui ad Indian Wells”. (Serena Williams, dopo la vittoria al primo turno di Indian Wells 2015 contro Monica Niculescu, dopo un’assenza lunga 14 anni – qui l’articolo completo).