Domani, mercoledì 19 ottobre, Manacor sarà ancora una volta la capitale del tennis mondiale. Non solo la stampa sportiva, ma anche tutti i principali media del pianeta, racconteranno del più importante evento sociale e sportivo del 2016. Rafael Nadal presenta al mondo la realizzazione del suo più grande sogno: l’Accademia Nadal. Gli organizzatori dell’evento non vogliono trascurare alcun dettaglio e papà Sebastian Nadal, insieme ad una squadra capitanata da Carlos Costa, ha compilato una lista di più di duecento invitati. Per l’occasione, Rafa ha voluto che fosse il miglior giocatore di tutti i tempi – Roger Federer – ad accompagnarlo in una giornata piena di emozioni e sentimenti.
Federer è una persona di grande impatto scenico, squisito, equilibrato e soprattutto senza la minima intenzione di rubare la scena al padrone di casa né tantomeno allo splendore dell’Accademia.
LA BATTAGLIA DELLE SUPERFICI – L’ultima volta che il Maestro svizzero andò per una visita ufficiale a Mallorca era il maggio 2007. In quell’occasione Roger partecipò ad una bizzarra esibizione che si era inventato Pablo Del Campo, un impresario argentino. La chiamarono la “Battaglia delle superfici”: un lato del campo in erba e l’altro in terra rossa. In quel periodo Rafa era al vertice delle classifiche e, grazie all’entusiasmo scatenato dallo spagnolo, più di 6.800 spettatori riempirono il Palma Arena.
L’evento, che costò 1 milione e 200mila euro, fu trasmesso in diretta mondiale. Montato in puro stile americano, fu un successo incredibile sia a livello di promozione che d’immagine che andò a beneficio dell’intera isola.
FEDERER DA VICINO – Nadal non avrebbe potuto scegliere miglior ospite per inaugurare la sua nuova Accademia. Il 17 volte campione svizzero è una persona di grande impatto scenico, squisito, equilibrato e soprattutto senza la minima intenzione di rubare la scena al padrone di casa né tantomeno allo splendore dell’Accademia. In due occasioni ho avuto l’opportunità di stare con Federer lontano dai campi di gioco. La prima negli uffici Nike a New York, la seconda, molto più intima, a Miami. Il motivo di quest’ultima erano le riprese del documentario sulla carriera di Carlos Moya. Posso garantire che il suo modo di fare da vicino è spettacolare. Molto simile al nostro Nadal.
NADAL SCOMMETTE IN CASA – Quello di domani sarà un altro grande giorno per Rafa e la sua famiglia che, prima di iniziare a lavorare alla creazione dell’Accademia, ricevettero offerte milionarie per costruirla in altre parti del mondo, specialmente nei paesi del Golfo Persico. Ma la famiglia Nadal è sempre stata chiara: la loro volontà era quella di reinvestire gran parte di ciò che hanno guadagnato in una struttura esemplare e all’avanguardia a Manacor. E in questo modo continuare a mantenere unito, anche dopo il ritiro di Rafa, il suo nome con quello della sua città e di Maiorca.