La perfezione esiste? Ecco le debolezze dei Top5

[tps_title] Rafael Nadal ed uno stile troppo difensivista [/tps_title]

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Anche le migliori star del tennis moderno come Novak Djokovic, Andy Murray, Roger Federer, Stan Wawrinka e Rafael Nadal hanno delle debolezze nel loro gioco, seppur, all’apice del loro livello sembrano sfiorare la perfezione tennistica, in senso stretto. Alcuni le mostrano più chiaramente di altri, ma tutti senza eccezione, ne hanno. In questo foto-racconto, ne mettiamo in evidenza alcune.

Rafael Nadal, attuale numero 5 al mondo ha sin da giovanissimo basato gran parte del suo gioco su uno stile difensivista ed attendista, con il quale portava allo sfinimento gli avversari, prima di mettere in scena la sua azione di contrattacco. La sua rapidità in campo, e la sua estrema tenuta fisica sono sempre stati accompagnati da una mentalità vincente indiscussa. Nel corso degli anni, inevitabilmente, il suo livello è sceso, mentre le lesioni sono aumentate ed hanno influito sul suo gioco tanto che la fiducia di Nadal è ora ai minimi storici e fa sì che chiunque scenda in campo contro il maiorchino sappia di poterlo battere. 

[tps_title] Novak Djokovic ed un’imbattibilità illusoria [/tps_title]

Sembrerebbe difficile a dirsi. Anche molto difficile scovare qualsiasi punto debole nel gioco del serbo, vero e proprio dominatore delle scene, indiscusso talento della disciplina e sportivo ammirevole. Se dovessimo puntare il dito su qualcosa, sarebbe sicuramente il gioco di volo, che è èer Nole un punto debole da sempre. Il serbo ha sempre cercato di migliorare questo colpo reclutando anche diversi specialisti, ma i risultati ottenuti presentano tutt’ora delle lacune. Con Becker è migliorato molto, ma non è comunque riuscito a colmare quel “gap” con il resto dei suoi corpi, ormai quasi perfetti. Un altro dei punti deboli di Djokovic, non legato al suo tennis, è l’eccessivo calore che gli fa perdere molte energie durante le fasi di gioco. Se la partita si gioca in condizioni di umidità ed alta temperatura, come è accaduto nella semifinale degli US Open 2014 contro Nishikori o nel 2014 al Roland Garros finale contro Nadal, è lui il primo a risentirne.

[tps_title] Stanislas Wawrinka e la perfetta esecuzione… da fermo! [/tps_title]

La forza dello svizzero la conoscono tutti, il suo rovescio, ma se dobbiamo mettere in evidenza alcuni punti deboli nel suo gioco, essi sono da rintracciare dalla parte del dritto. Stan ha sempre sofferto quando è stato costretto a colpire in movimento, oltretutto. Colpire dalla parte destra del campo, è per lo svizzero più complicato, in quanto il suo dritto e spesso sottoposto ad alti e bassi che non gli consentono una regolarità ed una continuità nel gioco. Il livello di tennis da lui espresso è spesso altalenante, e quando le gambe non funzionano alla perfezione, arriva in ritardo sulla palla ed inizia a perdere terreno.

[tps_title] Roger Federer è veramente emblema di perfezione? [/tps_title]

Roger Federer è il tennista più amato della storia, e non solamente per una questione di numeri. Ha una padronanza assoluta di tutti i colpi di questo sport, ma se dovessimo sottolineare una debolezza dello svizzero, l’unico colpo al quale poterci riferire sarebbe il suo rovescio, in top soprattutto. Durante la sua carriera, la sua nemesi Nadal, lo ha spesso messo alle strette su quella diagonale, rendendo per la prima volta lo svizzero un giocatore vulnerabile ed in alcuni momenti quasi inerme. Palle alte, con molta rotazione, che non permettevano a Federer di colpire il suo rovescio in comodità, ma sempre ad un’altezza al livello delle spalla. Inoltre, il passare del tempo, per un giovincello di ormai 35 anni, lo ha portato ad optare per uno stile di gioco più offensivo, simile a quello degli anni 2001-2003.

[tps_title] Andy Murray e la mancanza di un colpo “killer” [/tps_title]

Il britannico Andy Murray è quel tipo di giocatore che esegue in modo impeccabile praticamente tutti i colpi, tutti di notevole qualità. Nessuno di essi però si distingue in modo netto rispetto al resto, ma il suo rovescio e il suo servizio sono tutt’ora una leggera spanna sopra gli altri. Ecco perchè, nel complesso, la cosa da sottolineare come sua debolezza, è la sua forza mentale. Murray ha perso molti Master 1000 o Grand Slam, nei quali partiva senza dubbio sfavorito, ma lo ha fatto quasi abdicando ancor prima di scendere in campo nell’atto decisivo. I suoi gesti eccessivi di frustrazione, con grida verso il suo box e contro se stesso, non gli consentono di incanalare correttamente le energie. Il proprio allenatore (Mauresmo, ndr) ha già detto che durante le partite è necessario concentrarsi su ciò che bisogna fare per ribaltare l’esito, e non pensare agli errori commessi.

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