Le follie di Nicholas Hilmy Kyrgios

Il clamoroso ritiro di Shanghai è solo l'ultimo episodio controverso nella giovane carriera del bad boy di Canberra. Vediamo cos'altro ha combinato in questi anni.

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Ai Championships di due anni fa, Kyrgios arriva agli ottavi, ma si rende protagonista per il suo comportamento discutibile in ogni match. Al primo turno contro Diego Schwartzman discute più volte con l’arbitro, fino a dirgli: «Si sta bene su quella sedia lassù eh? Ci si sente più potenti vero?». Alla partita successiva altra ammonizione: questa volta le imprecazioni arrivano per il troppo caldo. Al terzo turno contro Raonic, si presenta in campo con la bandana verde e viola di Wimbledon, ma il regolamento, si sa, impone il bianco. L’epilogo del suo torneo e l’apice del su comportamento oltre le righe arriva agli ottavi contro Gasquet. L’ammonizione per oscenità ricevuta nel primo set rende Kyrgios svogliato. L’australiano serve malissimo e risponde a casaccio. Il pubblico comincia a fischiarlo e lui dà la colpa all’arbitro. Lo show continua con un lancio della racchetta tra la folla e un abbraccio al raccattapalle. Dopo l’incontro, a chi lo accusa di non essersi impegnato, Nick dirà: «Ero solo frustrato, è dura là fuori. Non so che altro aggiungere. Se decidono di multarmi, facciano pure».

 

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