Iniziamo da un fatto: non è ancora quel giorno.
QUEL giorno, quello che getterà un’ombra scura sul tennis mondiale.
Il Re non abdica, ancora.
Però…
Però alcune sue recenti dichiarazioni hanno creato più di un sussulto in quelli che – come me – vedono in Roger la sublimazione dello sport con la racchetta.
Federer afferma che sta “vedendo miglioramenti settimana dopo settimana”, mentre si prepara al rientro.
Ha giocato solo a Melbourne nel 2020, e poi ci sono state due operazioni per risolvere un problema al ginocchio.
L’obiettivo, fino a qualche settimana fa, era quello di tornare per l’Australian Open nel 2021, e riprendere a giocare, divertirsi, e possibilmente vincere; quanto ha vissuto sulla sua pelle lo rende comunque abbastanza felice: “Sto molto bene; sono in buona salute e sono stato aiutato tantissimo dalla mia famiglia in questo lungo anno”, ha detto il 20 volte campione Slam alla stampa svizzera.
Agli Swiss Award, però, il numero 4 del ranking ha fatto sapere che la sua condizione non è ancora al top, e che non se la sente di anticipare i tempi e rischiare un rientro precoce.
“Volevo essere al 100 per cento già in ottobre”, ha detto, “Purtroppo non è andata così, e non sono al top neanche oggi. Sono ovviamente contento del punto in cui mi trovo, anche se avevo sperato di essere più avanti”.
E Melbourne?
“Gli Australian Open? I tempi sono stretti…”, ha affermato in modo sibillino l’elvetico; “E’ ovvio che mi piacerebbe andare a Melbourne, ma il mio ginocchio potrebbe risentirne.
Mi riservo ancora un po’ di tempo prima di decidere, vediamo come andranno i prossimi due mesi“.
E’ necessario ricordare infatti, che a causa di sto benedetto covid (e quando dico benedetto lo dico per non scadere in sproloqui), anche gli Australian Open subiranno degli stravolgimenti, iniziando di fatto la prima settimana di febbraio.
Che, dal punto di vista di Roger, sarebbe anche una manna…
C’è poi da dire, e questo è come il segreto di Pulcinella, che per il 2021 Roger ha già stabilito i suoi obiettivi: “Non voglio fare passi affrettati, la mia priorità resta l’estate: Wimbledon, le Olimpiadi e gli Us Open“.
Mica pizza e fichi.
PS: propongo di naturalizzare Roger, e di farlo diventare italiano a tutti gli effetti, così sarà “costretto” ad andare in pensione a 67 anni, e noi potremo dormire tutti sonni tranquilli. Quanti sono con me?