Timea Bacsinszky si dice pronta ad affrontare i Championship, dove difende parecchi punti in virtù dei quarti di finale conquistati l’anno passato. L’erba è senz’altro una delle sue superfici preferite, per stile di gioco forse migliore della pur ottima terra battuta.
WIMBLEDON – “Il mio gioco su erba è abbastanza buono, perchè posso giocare scambi più lunghi se ne ho bisogno. So che difendere sull’erba non è positivo, ma posso far giocare una palla in più all’avversaria e variare con lo spin in modo da poter andare a rete o magari fare chip and charge. Non sono nemmeno all’1% del livello di Roger in questo ma sto cercando di migliorare il mio gioco e di fare tutto il possibile per giocare bene sull’erba.”, ha detto Timea Bacsinszky
FORZA SVIZZERA – Del resto i tennisti svizzeri hanno sempre avuto nel recente passato una certa affinità con questa superficie, come dimostrano i vari Roger Federer, vincitore sette volte, Belinda Bencic, campionessa juniores di Wimbledon e di Eastbourne l’anno scorso, e Stan Wawrinka, che ha raggiunto già due volte i quarti di finale a Wimbledon e infine Martina Hingis, che ha vinto Wimbledon sia in singolare che in doppio. Perchè, dunque, gli svizzeri sono così bravi sull’erba? “Penso non riguardi le superficie ma più il fatto che essendo al centro dell’Europa puoi avere diverse caratteristiche. Ai francesi piace il bel gioco, venire avanti, fare grandi colpi ed esteticamente belli, tanta cultura tennistica. Poi ci sono gli spagnoli che lottano su ogni punto, non ti regalano niente. Ribattono tante palle, fanno faticare l’avversario. Certo, ci sono le eccezioni: Muguruza non è quel tipo di giocatrice, ma la maggior parte sono terraiole.”
MENTALITÀ – “Anche l’Italia può essere così. E’ un mix. E poi hai l’Est Europa, dove giocano tutto, anticipano la palla e mettono tanta pressione. E in Svizzera sei disposto a tutto, conta la mentalità. Dobbiamo imparare più lingue, ogni bambino è istruito. La maggior parte delle persone hanno un lavoro, un lavoro decente. Lavorano duramente. A noi piace lavorare. E’ tutto il sistema che funziona. E forse ecco perchè possiamo giocare bene anche sull’erba, perchè siamo aperte a livello mentale. Accettiamo la situazione.”
ORIGINI – Le origini ungheresi di Timea però hanno fatto la differenza sotto questo punto di vista: “Mia mamma e mio padre mi dicevano che devo lottare per avere qualcosa, devo lottare per cosa voglio essere, non hai tutto sul piatto d’argento. Devi lavorare per cosa vuoi ottenere. Se mi impegno in qualcosa, voglio davvero il massimo. Non so quali siano i miei limiti, qual è il mio massimo, ma sto cercando di capirlo. Ho preso questa caratteristica dall’Ungheria, perchè si sono battuti molte volte in guerra, ma siamo comunque gente calma. Ho la volontà e probabilmente ciò arriva da questo. Bisogna lottare. Come ha fatto mio padre per andarsene dalla Romania. Era ungherese ma viveva in una parte di territorio della Romania, e non poteva andare oltre i confini e ha dovuto aspettare il matrimonio per andarsene. E’ stata davvero dura. Per mia mamma la situazione è stato più semplice, ma comunque non facile. E quindi sono cresciuto con questo. Ecco perchè lotto tutto il tempo per ogni cosa, è probabilmente a causa di questo.”