Fognini non sbrocca e vola agli ottavi

Dopo le montagne russe dei turni precedenti, ecco una prestazione quasi perfetta per l'azzurro, che piega un buon Guido Pella e si guadagna la sfida con Tennys Sandgren

L’ultimo italiano superstite del tabellone maschile non ha avuto vita facile. Viene da due battaglie con identico destino: il supertiebreak vincente al quinto set. Nel primo caso ha rimontato due set al big server Opelka, nel secondo ha stoppato il ritorno di Jordan Thompson.

Per il terzo turno, quello che fa la differenza tra un buon torneo e un ottimo torneo, lo attende Guido Pella un altro lottatore, per di più in piena fiducia dopo i risultati dell’anno scorso che l’hanno messo in evidenza anche lontano dall’amata terra (i quarti di finale a Wimbledon 2019 sono un bel biglietto da visita, nonostante la stagione si sia poi chiusa in calando). I precedenti, sempre sul rosso, dicono due vittorie a testa.

Pronti via, Fabio ha un po’ di ruggine e deva annullare due palle break poi si scalda, trova buone geometrie e alcuni punti esaltanti, ma non sfrutta la sua occasione di portarsi in vantaggio nel settimo game.  Il livello è alto, l’impressione è che sia l’italiano a condurre le danze, mettendo a segno colpi pazzeschi (grande il lob di rovescio nel decimo game), ma Guido tiene la battuta senza soffrire, non molla un centimetro e sfrutta il fatto di servire per primo per mettere pressione psicologica. Giusto che sia il tie break a decretare il vincitore, e Fognini sceglie il momento perfetto per scatenarsi. Il rovescio lungolinea con cui chiude il discorso la dice tutta, così come il punteggio di 7-0.

Adesso è Pella a inseguire, attaccato al match nella speranza che il magic moment di Fognini conosca una pausa. Invece Fabio non cala e si prende il break nel sesto game con un delizioso recupero in pallonetto di dritto. Nel game successivo Pella ha una chance del controbreak, ma l’italiano è perfetto, annulla e poi chiude il set per 6-2 strappando di nuovo il servizio all’argentino.

Fabio non concede niente nemmeno all’inizio del terzo set, gioca bene anche in difesa, punendo chirurgicamente i tentativi dell’avversario. Il break del 3-1 sembra chiudere i giochi, ma quasi dal nulla Pella tira fuori le energie per il controbreak. A questo punto entra in scena il solito evitabile siparietto con il giudice di sedia per un punto assegnato che Fabio avrebbe voluto ripetere, ma lo psicodramma rientra subito, Pella si infortuna leggermente e concede il break. Sembra il giorno della marmotta: di alle corde, l’argentino trova il controbreak e si porta sul 3-4, ma poi perde il servizio. Dopo cinque giochi consecutivi vinti in risposta è Fabio a riportare di moda il servizio: game, set, match (7-6, 6-2, 6-3).

Nell’intervista finale Fabio riconosce i meriti dell’avversario e torna anche sulla partita precedente, che gli è valsa l’affetto del pubblico nonostante lo vedesse opposto a un idolo di casa. Solleticato sull’amore che gli riserva il pubblico locale, Fognini specifica di essere già sposato ma mostra di apprezzare la gente e il paese, luogo di grandi ricordi per lui, in primis la vittoria in doppio con Simone Bolelli nel 2015.

E così per la terza volta il ligure raggiunge gli ottavi di finale a Melbourne, lo fa con merito e autorità, trovando un tennis solido e continuo dopo le prime due gare a corrente alternata. Da segnalare anche la reazione positiva nel momento del possibile sbrocco che avrebbe potuto rovinare un capolavoro.

Adesso la gloria è vicina, senza trascurare il valore di quanto già fatto, Fognini ha la grande opportunità di riscattarsi contro lo stesso Tennys Sandgreen che l’ha sbattuto fuori a Wimbledon 2019, in una di quelle partite rimaste famose per lo sbrocco.

Non bisogna farsi ingannare dal numero del ranking (100), perché l’americano quando è in forma può essere molto velenoso, lo sanno bene Querrey e Berrettini che ne hanno già fatto le spese. È la quarta sfida tra i due e la posta in palio è un posto nei quarti di finale.

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