Boris Becker contro la vendita all’asta dei suoi trofei: “Ne soffrirei troppo…”

L'ex n. 1 tedesco, finito in bancarotta, si opporrà alla decisione del Tribunale di Londra di cedere i suoi trofei: "Ci sono emotivamente legato, la loro vendita mi causerebbe troppo dolore".

L’ex n. 1 del mondo Boris Becker è stimato da tutti nel mondo del tennis e da qualche mese ricopre l’importante ruolo di direttore sportivo del tennis maschile della Federazione Tedesca. Il 50enne tedesco, però, ha ben altre preoccupazioni sul piano privato: dopo lo scandal0 per bancarotta e la cifra impressionante di debiti accumulati (si parla di un totale complessivo di 61 milioni di euro), non avrebbe ancora trovato ancora nessuna valida soluzione per restituire la somma.

Boris Becker ha dei debiti per 61 milioni di euro

Il Tribunale fallimentare di Londra pochi mesi fa aveva ordinato che i suoi oggetti personali e i suoi trofei vinti in carriera fossero messi all’asta. Becker però non ci sta: “La prossima settimana – ha detto l’ex n. 1 – i miei avvocati faranno richiesta di un ordine restrittivo per fermare questa asta: sono legato emotivamente ai trofei e la loro vendita mi creerebbe un grande dolore“. Becker ha aggiunto che la vendita dei suoi oggetti – fra cui compaiono orologi, racchette, scarpe da tennis e una replica della coppa di Wimbledon – frutterebbe circa 100mila euro: “nulla rispetto alla somma richiesta”, che ammonta a svariati milioni di euro.

Boris Becker venderà i trofei di Wimbledon per pagare i suoi debiti

Boris Becker è ritenuto uno dei tennisti più forti nella storia: è diventato n. 1 nel mondo il 28 gennaio 1991 e ha vinto 6 Slam: due Australian Open (1991, 1996), Wimbledon (1985, 1986, 1989) e gli Us Open (1989). Nel 1985, vincendo Wimbledon a 17 anni e 227 giorni, è diventato il più giovane tennista di sempre a vincere uno Slam (superato poi da Michael Chang, che nel 1989 vinse il Roland Garros contro Ivan Lendl a 17 anni e 110 giorni).

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