«Caro Roger»: la lettera appassionata di Marco Chiudinelli dopo la vittoria agli Australian Open

L'ex tennista elvetico, compagno di squadra in Coppa Davis e amico da una vita, scrive una dedica a Roger Federer in occasione del suo ultimo grande traguardo.

Dopo la vittoria del 20esimo Slam di Roger Federer e del suo sesto Australian Open, il connazionale Marco Chiudinelli, suo grande amico sin dall’adolescenza e con lui campione della Coppa Davis 2014, gli dedica una bellissima lettera riportata sulla testata tedesca Watson.ch:

«20: da ieri, questo numero corrisponde a un nuovo record di titoli Slam conquistati nel tennis maschile. Caro Roger, ancora una volta, hai scritto un nuovo capitolo che rimarrà negli annali della storia del tennis. Ed è significativo che tu abbia raggiunto questo traguardo esattamente nello stesso torneo dove 14 anni fa, grazie alla vittoria del tuo primo Australian Open, hai conquistato per la prima volta il trono del tennis mondiale.

Basta ripensare alle quattro ore nelle quali hai giocato ieri nella Rod Laver Arena per capire la ragione per cui sei il più grande campione che il tennis abbia mai conosciuto. Da una parte hai mostrato ancora una volta il tuo incredibile repertorio di colpi, che è il più completo e impressionante in assoluto nel nostro sport. Durante la partita hai inoltre dimostrato il tuo enorme spirito di combattente e la tua incomparabile abilità nel trovare vie d’uscita in situazioni difficili e pericolose.

Alla fine della cerimonia di premiazione, poi, hai lasciato libere le tue emozioni e non hai cercato nemmeno per un istante di nascondere quanto ami il tennis e quanto questa vittoria significhi per te.

Nel tuo discorso, in questo momento di trionfo, hai trovato come sempre le parole giuste: per gli organizzatori, per i fan e per l’avversario sconfitto. Anche queste qualità di vero gentiluomo sono una delle ragioni essenziali per cui sei considerato da tutti un grandissimo campione.

Gli appassionati di tennis di tutto il mondo possono godere ancora tutto questo in primis grazie al tuo straordinario ritorno nel gennaio 2017. Perché siamo onesti: al momento della tua operazione al ginocchio di due anni fa, quasi nessuno si aspettava che tu saresti tornato a vincere uno Slam. Anzi, avresti potuto benissimo facilitarti la vita e andare ‘in pensione’ a 34 anni e con 17 Major in bacheca. Ma tu hai accettato questa dura battuta d’arresto e non sei fuggito alla grande sfida che comporta sempre un grande ritorno. Non hai avuto dubbi ma sei andato avanti, hai trovato energia soprattutto grazie alla tua famiglia, e sei arrivato fino a qui con una maestria e una tenacia ammirevole.

Da tuo grande amico quale sono, apprezzo di te soprattutto l’onestà, la lealtà e la modestia che hai sempre dimostrato, il fatto che tu sia rimasto sempre te stesso nonostante i tuoi numerosi successi. Da grande appassionato di tennis quale sono, ti sono particolarmente grato per il fatto che tu abbia ritrovato la forza e la motivazione per ritornare, mostrando a tutto il mondo che si può continuare a dominare in uno sport anche in età avanzata.

Non mi resta quindi che augurarti, insieme a milioni di fan, che quest’estate, dopo Wimbledon, il ‘numero 20’ sia già una cifra superata.»

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