Altro buon torneo a livello Challenger per il nostro Paolo Lorenzi che vince il torneo di Cortina dimostandosi uno dei giocatori da battere a questo livello, anche alla sua non più giovane età.
Un lottatore che non si tira mai indietro, un giocatore che combatte dalla prima all’ultima palla, che dimostra come nello sport anche se senza un talento cristallino con il lavoro quotidiano si possono ottenere buoni risultati.
Il tennista azzurro, attualmente al numero 80 delle classifiche ha battuto in finale l’argentino Maximo Gonzalez, numero 168 del mondo. Una partita non facile contro un avversario coriaceo, ma Lorenzi è riuscito a chiuderla in due set. La maggiore mobilità e variazione di colpi di Lorenzi ha pagato a Cortina e Gonzalez non ha potuto metterlo in difficoltà più di tanto col suo gioco basato sull’atleticità e sulla potenza dei colpi.
In poco più di un’ora e mezza, infatti, il tennista romano ha agguantato la vittoria e ha alzato il trofeo del torneo della prestigiosa località italiana. Il primo set è partito in modo abbastanza equilibrato, senza che nessuno dei due si sia esposto più di tanto. A rompere gli indugi è stato l’italiano, breakkando e mantenendo i successivi turni di servizio. Nel secondo parziale si è assistiti a scambi più equilibrati e nessuno dei due è riuscito a portarsi avanti definitivamente prima dei game di oltranza. A questo punto è stato bravo ancora una volta Lorenzi, che ha fatto valere l’esperienza e fatto suo set e match.
Nell’altro Challenger su terra rossa della settimana, in terra cecoslovacca, ha trionfato il tedesco Tobias Kamke, in due set contro lo slovacco Andrej Martin. Fin dall’inizio la partita è stata molto equilibrata e nulla ha rotto questa sostanziale quiete di emozioni. Arrivati al tie-break, Martin ha subito un calo nel momento clou e il talentuoso Kamke è stato bravo ad approfittarne, facendo suo il primo set. Alla ripresa delle ostilità si prefigurava un set simile al primo. A smentire questo presagio ci ha pensato ancora una volta il tennista teutonico, forte dei suoi colpi da fondo campo. Con un break piazzato all’interno del set, è, infatti, riuscito a passare a condurre e successivamente a chiudere la pratica in quasi due ore di gioco.
Sui campi veloci spagnoli di Segovia Marco Chiudinelli non è riuscito nell’impresa di sconfiggere il russo Donskoy, molto più in alto di lui nella classifica mondiale. Inizialmente questo gap risultava azzerato dalla grande aggressività messa in campo dallo svizzero. Difatti i game hanno seguito prevalentemente l’ordine dei servizi, senza che nessuno sia riuscito a passare avanti. Di conseguenza si è finiti inevitabilmente al tie-break, dove Donskoy ha forzato un po’ la mano ed è riuscito in poco tempo ad aggiudicarsi finalmente il primo set.
Chiudinelli ha accusato il colpo e al rientro in campo ha subìto più pressione nel gioco, spesso commettendo errori gratuiti. Per contro il russo è entrato in fiducia ed è riuscito dunque a piazzare il break, per la verità senza troppe difficoltà. Mantenuti i successivi servizi il 25enne moscovita si è aggiudicato set e match, quando il cronometro scandiva l’ora e mezza di gioco.
Di Simone Marasi