Enrico della Valle: “Jannik Sinner sta ottenendo risultati eccezionali. Mi aveva impressionato già l’anno scorso”

Abbiamo fatto quattro chiacchiere con il giovane n. 342 Atp, che ci ha parlato dei suoi esordi nel tennis e dei suoi obiettivi futuri.

“Credo che Sinner possa arrivare davvero in alto”. Questa la dichiarazione del tennista emiliano sul giovane collega recente vincitore del Challenger di Bergamo. Anche Enrico della Valle è molto giovane: ha solo 22 anni e pertanto può migliorare ancora tanto a livello sia di gioco che di risultati. Enrico ha già al suo attivo alcune vittorie in match di tornei Challenger che quest’anno, con l’introduzione del Transition Tour, sono diventati estremamente importanti per giocatori della sua classifica. Della Valle ora si allena a Tirrenia, presso il Centro Federale, dove viene seguito da uno staff completo di professionisti.

Come hai scoperto il tennis?
Un po’ per caso. Mio cugino, che è più grande di me di qualche anno, iniziò a giocare e mi invitò a provare e possiamo dire che da quel giorno il tennis è diventato il mio sport.

Dove ti alleni e da chi è composto il tuo staff?
Attualmente mi alleno a Tirrenia insieme a Mosè Navarra che è il mio coach e Umberto Rianna che è la figura di riferimento. Il direttore del centro è Filippo Volandri, mentre il coordinatore della parte atletica è Stefano Barsacchi. Lo staff di allenatori, preparatori atletici, fisioterapisti, mental coach e nutrizionisti è di altissimo livello.

Qual è stata la vittoria che più ti ha fatto piacere?
Non c’è una partita in particolare, ma ci sono state vittorie lo scorso anno che mi hanno reso felice. Sicuramente la vittoria che più mi ha emozionato è stata quella contro Ojeda Lara a Padova in quanto è stata la prima a livello Challenger. Da segnalare anche le vittorie contro Galovic a Biella e contro Zekic a Cordenons.

Ora hai un ranking 342 Atp: pensi di poterlo migliorare?
Se non pensassi di poter migliorare il mio ranking e il mio gioco sicuramente non continuerei a fare questo percorso. Sto lavorando duramente giorno dopo giorno per cercare di raggiungere i miei obiettivi.

Quali pensi siano i tuoi colpi migliori e quali vorresti migliorare?
Penso che i miei colpi migliori siano servizio e diritto. Con il mio team stiamo lavorando a 360 gradi su tutti gli aspetti del mio gioco e dei miei colpi per fare in modo che diventino sempre più incisivi ad alto livello.

Quale superficie preferisci e perché?
Onestamente in questo momento non ho una superficie che prediligo di più rispetto all’altra. Mi piace molto giocare sul cemento perché penso che i campi rapidi si sposino bene col mio tipo di gioco e mi aiutano a sviluppare un gioco sempre più propositivo. Dall’altro lato, sono cresciuto sulla terra per questo anche il rosso è una superficie su cui mi piace molto giocare.

Regole NextGen: quali preferisci e quali no?
Le regole Next Gen sono davvero particolari, non è stato facile abituarmi. Mi piace molto lo Shot Clock, il quale mi permette di gestire il tempo che hai a disposizione tra un punto e l’altro mentre il No Let penso che lasci troppo spazio alla fortuna.

Il tennis maschile italiano ultimamente sforna ottimi talenti: l’ultimo è Sinner. Cosa pensi stia cambiando?
In questo momento il settore maschile sta attraversando un grande momento di forma. Oltre ai soliti top-player ci sono anche tanti altri ragazzi che stanno facendo molto bene. In questo momento Jannik Sinner sta ottenendo risultati eccezionali, già lo scorso anno vedendolo all’opera nei Futures ero rimasto impressionato; è un bravo ragazzo che gioca un gran tennis, penso possa arrivare davvero in alto.

In che momento hai capito che il tennis potesse diventare il tuo lavoro? 
La vittoria ai campionati italiani under 13 fu un traguardo che mi spinse ad allenarmi sempre di più ed in maniera sempre più intensa. L’anno successivo, finite le scuole medie, mi trasferii a Tirrenia e quello fu lo step che fece diventare questo sport la mia professione

 

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