Andy Murray fa il suo ritorno sui campi al Queen’s dopo quasi tre mesi dall’ultimo incontro disputato quest’anno, ovvero quando ha perso da Andrej Rublev negli ottavi di finale dell’Atp 500 di Rotterdam a inizio marzo. Il tre volte vincitore Slam prepara così la stagione sull’erba affrontando sul centrale del prestigioso torneo londinese Benoit Paire in vista dello Slam di Wimbledon.
In conferenza stampa il tennista scozzese hs parlato del suo attuale stato di forma, del possibile ritiro agonistico di Federer e sulla tanto discussa questione GOAT. Ma l’esordio è tutto dedicato alla ritrovata condizione finisca: “Ora mi sento bene. Ovviamente non sono al 100% , ma mi sono allenato con regolarità e intensità nell’ultimo mese. Prima a Wimbledon e poi sono venuto qui qualche giorno fa per adattarmi alle condizioni dei campi.
“Non so ancora come reagirà il mio fisico dopo la partita. Dopo gli allenamenti è sempre andato tutto bene; vedremo cosa succederà dopo una partita vera. Non so esattamente cosa si aspettano tutti da me, ma a giudicare da quello che si vede sui social media, molte persone non credono che io possa competere ancora ad alti livelli. La mia unica aspettativa è quella di stare bene fisicamente” aggiunge Andy Murray.
Sul probabile ritiro dalle competizioni di Federer va contro corrente: “Non credo che questo sarà l’ultimo Wimbledon per lui. Ho sentito molte volte parlare del suo ritiro negli ultimi anni. Ricordo ad esempio quando perse contro Robredo agli US Open, tutti parlavano della fine della sua carriera e invece sono passati quasi otto anni e Federer ha continuato a fare miracoli. Non so se smetterà di giocare quest’anno. Sarei sorpreso se lo facesse, considerando il modo in cui gioca e compete oggi. Sembra che ami ancora giocare a tennis e vorrei che tutti lo incoraggiassero a continuare il più a lungo possibile. Piuttosto sono sicuro che Federer mancherà a tutti quando deciderà di ritirarsi”.
Murray dice la sua anche sul tema del tennista più forte di tutti i tempi, molto caro e discusso da tifosi e addetti ai lavori e in merito afferma: “Dobbiamo aspettare e vedere cosa succede, le carriere dei Big Three non sono finite. Quello che Novak Djokovic ha ottenuto ad esempio è incredibile, non solo ha vinto tutti i tornei Masters 1000 in più di un’occasione, ma ha fatto lo stesso con i tornei del Grande Slam”.
“Questo ovviamente gli assegna molti punti nella battaglia per determinare il GOAT, perché quello che ha fatto è incredibile. Rafael Nadal ha vinto il Roland Garros tredici volte e lotta sempre come un leone. Poi ovviamente c’è Roger. È ancora un tennista unico nonostante abbia affrontato diverse generazioni e continua a giocare ai massimi livelli. Detiene molti record e i risultati che ha raggiunto sull’erba sono irraggiungibili. Quindi tutti hanno ragioni sufficienti per essere il GOAT. L’unica cosa chiara è che stiamo vivendo l’epoca migliore della storia del tennis” conclude lasciando aperto lo scenario ad ogni opportunità.
Nicola Devoto