Atp Finals e città di Torino, un connubio che, purtroppo, sembra destinato a non realizzarsi. È proprio questo ciò che è emerso dall’incontro, svoltosi a Chicago, tra il presidente della Camera di Commercio di Torino, Vincenzo Ilotte e il sottosegretario della presidenza del Consiglio con delega allo sport, Giancarlo Giorgetti. Ilotte è riuscito a strappare al rappresentante leghista del governo la promessa di verificare la possibilità di utilizzare temporaneamente i fondi dell’area di crisi per Torino come copertura per confermare la candidatura della città piemontese anche nella fase finale di designazione, ma non sembrano esserci molte speranze.
“Gli ho prospettato questa via d’uscita. Mi ha detto che avrebbe verificato la possibilità”, ha ammesso il presidente della Camera di Commercio torinese dagli Stati Uniti. “Dobbiamo crederci fino alla fine, anche se sarà difficile. Ma questa volta il territorio è stato tutto unito”.
Giorgetti ha spiegato a Ilotte le grandi difficoltà che sta incontrando il governo nel trovare i fondi da impiegare per i prossimi cinque anni, ma, soprattutto, ha fatto capire che non c’è mai stato nessuno a Roma che si sia realmente impegnato per appoggiare la candidatura di Torino come sede ospitante delle prossime Atp Finals. La candidatura del capoluogo piemontese è decisamente compromessa e, anche in caso di un via libera in extremis da parte del governo, risulta difficile immaginare che Torino possa essere preferita ad altre città che si sono dimostrate più interessate e determinate nel portare avanti il proprio impegno per il quinquennio 2021-2025.
Giorgetti ha comunque ribadito che: “La volontà del governo è assecondare gli eventi che possono agevolare il territorio, io sono a favore delle Atp Finals ma è il Parlamento che mi deve dire dove andare a prendere i soldi. Non posso io pescare chissà dove 80 milioni, non sarebbe giusto, non è corretto. Non rientra nelle mie prerogative”. Sull’argomento è intervenuta nuovamente anche la sindaca di Torino Chiara Appendino, che da tempo chiede maggiore chiarezza da parte del governo italiano: “Ad oggi non si è assunto alcuna responsabilità. Nel caso in cui non dovesse mettere le garanzie questa è una pugnalata forte al nostro territorio”.