Deve esserci un feeling particolare tra Fabio Fognini e la Russia. A San Pietroburgo, infatti, il ligure ha raggiunto la prima finale della sua carriera fuori dal suo “habitat”, la terra rossa. E quest’oggi, a Mosca, con il netto successo in semifinale su Philipp Kohlschreiber, ha bissato il risultato conquistando l’accesso all’atto decisivo della Kremlin Cup, ATP 250 della capitale russa, al termine di una settimana perfetta, dove ha messo in mostra un ottimo livello e ha sconfitto uno dopo l’altro l’amico Paolo Lorenzi, Albert Ramos Vinolas, un altro tennista particolarmente in forma nell’ultimo periodo, e quest’oggi proprio Kohlschreiber, avversario affrontato più volte e da sempre ostico per lui. Contro il tedesco, infatti, Fabio aveva perso ben quattro dei cinque scontri diretti, di cui l’ultimo proprio nel 2016 a Monaco, sul rosso; non mancano, tuttavia, anche bei ricordi: l’unica vittoria precedente a quella odierna, infatti, risaliva alla finale di Stoccarda 2016, il primo titolo della sua carriera.
In ogni caso, nonostante i precedenti non esattamente positivi, la sfida odierna ha visto, per larghi tratti, un dominio in lungo e in largo di Fognini, bravo a prendere spesso in mano l’iniziativa e a imporre il proprio ritmo, arricchito di colpi pregevoli e tocchi di fino eccezionali; a tutto ciò poi si è sommata una prestazione tutt’altro che esaltante da parte del tedesco, falloso, spesso in difficoltà da fondo campo e incapace, a differenza del solito, di spingere e cercare di essere aggressivo. Il risultato, dunque, non poteva che essere un monologo azzurro, con Fabio sempre in vantaggio e propositivo.
FOGNINI-SHOW NEL PRIMO SET- L’andamento appare chiaro fin dai primi game. Dopo un turno di servizio tenuto da “Kohli”, il ligure, attualmente numero 50 del mondo, inserisce la marcia superiore e, sull’uno pari, piazza due dritti vincenti che valgono il break. Da fondo campo Fabio mette in mostra accelerazioni vincenti, una difesa strepitosa, passanti micidiali con cui infila il rivale e tocchi davvero pregevoli, tra palle corte precise e micidiali. I minuti volano via rapidamente, con Fognini sempre più padrone del campo e Kphlschreiber che non trova le adeguate contromisure, commettendo spesso errori e dimostrandosi troppo poco efficace nei propri turni di battuta. L’atteggiamento del tennista di Augusta resta encomiabile, ma non basta contro l’azzurro, che strappa ancora il servizio nel quinto game, risolve un pericoloso turno al servizio ai vantaggi e poi, grazie ad un errore di rovescio dell’avversario, centra un ulteriore break, che lo lancia sul 6-1 in suo favore.
FABIO SPRECA MA LA SPUNTA AL TIE-BREAK- L’inerzia non cambia assolutamente in avvio di seconda frazione. Con un primo turno di servizio autorevole l’italiano si issa immediatamente sull’uno a zero, e poco dopo torna a mettere pressione in risposta, guadagnandosi ben tre palle break consecutive; la seconda è quella buona, e Fabio approfitta subito del vantaggio dilagando sul 3-0, con un parziale di sette giochi vinti consecutivamente. Kohlschreiber, ormai con le spalle al muro e un piede nel baratro, non demorde e, senza più nulla da perdere, si fa più aggressivo e ottiene finalmente qualche punto in più con la battuta.
Il quarto gioco è una boccata d’aria per il tedesco, che riesce a rimanere in scia nel punteggio e si fa sotto sul 4-2, chiudendo un turno di battuta che si stava complicando. A questo punto, avviene l’impensabile: in vantaggio per 40-15, a soli due game dal trionfo, qualcosa si inceppa nel gioco di Fognini, che, dopo essersi fatto rimontare ai vantaggi, commette un sanguinoso doppio fallo e concede un’inaspettata palla break. Qui “Kohli” riceve il fondamentale aiuto del falco, che corregge la chiamata dell’arbitro su un suo vincente di dritto e gli regala il game. Non manca, naturalmente, un accenno di polemica dell’italiano. In ogni caso, Fabio è bravo a non perdere la calma e a rimanere lucido. Dopo l’aggancio del teutonico sul 4 pari, si segue l’andamento dei servizi, mentre Kohlschreiber riesce per ben due volte a servire per rimanere nel match senza tremare. La logica conclusione, dunque, non può che essere il tie-break, che rispecchia un po’ il copione della prima parte dell’incontro: con alcuni vincenti eccezionali e un clamoroso errore del tedesco, che affossa malamente uno smash a rete, Fabio ha la meglio con il netto punteggio di 7 a 2, risultato più che meritato dopo una sfida condotta alla grande, nonostante qualche piccolo passaggio a vuoto.
LA SECONDA FINALE DEL 2016- Fabio domani proverà a coronare una settimana perfetta, andando alla caccia di un titolo che sarebbe per lui fondamentale. Sarebbe per lui, infatti, non solo il secondo torneo in bacheca del 2016, traguardo non da poco in una stagione piuttosto difficile, e il quinto alloro in carriera a livello ATP, ma anche il primo successo in carriera sul cemento.
E la sfida non appare troppo proibitiva: il suo rivale sarà infatti il regolarista spagnolo Pablo Carreno Busta che nella seconda semifinale in programma ha avuto la meglio su Stephane Robert con il punteggio di 6-3 7-6. Una finale ampiamente alla portata soprattutto del Fognini odierno che tuttavia ha perso l’unico precedente con l’iberico risalente a tre anni fa.
I risultati:
F.Fognini d (3)P.Kohlschreiber 6-1 7-6
(6)P.Carreno Busta d S.Robert 6-3 7-6