Australian Open: Nadal soffre ma vince, Federer annienta Murray!

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Giornata di Quarti di Finale a Melbourne: chi resisterà al caldo infernale?
Rafael Nadal b. Grigor Dimitrov 3/6 7/6 7/6 6/2Le condizioni già di per sè non ottimali di Nadal, in aggiunta alle ferite alla mano che avrebbero potuto compromettere seriamente il suo torneo, erano le uniche speranze per il clan di Grigor.
Quel Dimitrov apparentemente “maturo” visto in questi 10 giorni di torneo, dimostra però ancora una volta che un buon talento, se non supportato da un orientamento tattico indispensabile, è insufficiente per pensare anche solo di poter battere un gigante come Nadal. Nishikori & Co. docent. “Maledetto dritto” si sente echeggiare tra gli spalti. Ebbene sì, credo proprio che quel dritto sbagliato sul set point del terzo set, rimarrà nella mente del bulgaro per molto molto tempo.

Il primo set conferma quanto di buono annunciato prima dell’inizio del match. Non tanto (oddio, insomma!) per demeriti di Rafa quanto per meriti del bulgaro. Grigor Dimitrov si issa subito sul 3/0; serve benissimo, con l’unico sussulto nel quinto gioco. Il match scivola via rapido, senza particolari sussulti da parte del maiorchino che, nonostante le ferite, dà l’impressione di non voler mollare, come suo solito, ovviamente.

Nadal non ci sta e va a prendersi il break in apertura di secondo a suo modo, ma lo cede immediatamente in un modo davvero inusuale per lui: 3 doppi falli e un dritto in corridoio e tutto da rifare sul 2-2. Da una parte il dritto a sventaglio di Rafa, dall’altra le variazioni di Greg; si giunge quindi senza troppi sussulti al tiebreak e a far la differenza è il “braccino” di Grigor. Un mini-break all’inizio del tiebreak permette a Nadal di portarsi sul 6/3 e di chiudere in suo favore il parziale, ristabilendo la parità.

Tutti avrebbero pensato in un crollo del bulgaro, soprattutto emotivo, invece Dimitrov sorprende tutti e sale di nuovo in cattedra.
Qualche errore di Nadal con tanto di doppio fallo sul 30-40 gli permettono di impattare sul 4-4. Tutto bene, ma al momento di chiudere, sembra che entrambi inizino a sentire la pressione: sul 6-5, Nadal stecca clamorosamente il dritto al volo sul 30-30 concedendo un set point. Grigor restituisce il favore steccando la risposta e viene portato al tiebreak. Nadal rischia grosso: dal 5-4 e due servizi mette due uncinate in corridoio, permettendo al rivale di salire al servizio per chiudere. A questo punto sembra fatta: prima di servizio, dritto comodo a metà campo e… Ops, Grigor tira in corridoio. Di lì in poi il buio totale: si gira campo e Nadal chiude il tiebreak 9/7, spedendo definitivamente Grigor dalla sua Masha.

Il quarto set è infatti una pura formalità. Nadal è ormai in trans agonistica, Dimitrov è sull’orlo di una crisi di nervi ed in 10 minuti eccoci sul 3/0. Un doppio break consente a Nadal di chiudere il match e di portarsi in semifinale… dove affronterà il suo rivale di sempre, il re ritrovato, colui che pochi mesi fa, nelle menti di molti, sembrava finito: Roger Federer.
Roger Federer b. Andy Murray 6/3 6/4 6/7 6/3

I parziali iniziali sono ambedue a senso unico: Federer con un break solo, ma sostanziale, si porta a condurre 2 set a zero contro il britannico; Murray non appare totalmente centrato e sembra solo l’ombra di quello che lo scorso anno ha trionfato a Wimbledon. L’operazione alla schiena ed i pochi match alle spalle si sono fatti sentire; dall’altra parte la situazione sembra invece totalmente opposta: Roger fino a qualche mese fa sembrava che fosse sull’orlo del precipizio… Vinceva a fatica, causa anche i numerosi fastidi alla schiena, ed in molti pensavano che il suo ritiro fosse imminente! “Sciocchi”, verrebbe da pensare, dato il suo rendimento attuale. Un giovincello di primo pelo, sembra danzare sul campo, leggiadramente si muove, colpisce ed affonda come solo lui sa fare.
Eppure un po’ di paura non è mancata: quel match point mancato nel tiebreak del terzo set, con la successiva perdita dello stesso, hanno fatto pensare che forse quel punto avrebbe segnato un ritorno nel match di Andy… Ma così non è stato!
Il quarto set si apre con Federer che sale di nuovo in cattedra; sull’1/0 in suo favore, lo scozzese si trova a servire in un game durato ben 18 minuti: un parto, un’agonia, ma finalmente riesce a portarlo a casa. L’ordine di battuta rimane invariato sino al 4/3 in favore dello svizzero che, grazie anche a 3 dritti sbagliati dall’avversario, riesce a strappare un provvidenziale break che lo porta a servire per il match.
Sotto 0/30 non si lascia demoralizzare ed infila quattro punti consecutivi che gli consegano il match e la semifinale.

La storia si ripete, il destino ha voluto così. Chi vincerà questo nuovo atto dell’eterna battaglia?
Re Roger? O l’instancabile Rafael Nadal?

A voi i pronostici, e buon Australian Open.

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