C’è ancora strada per Sinner al masters 1000 di Miami

Sinner approda in semifinale superando agevolmente ai quarti Machac

Manca poco al termine del torneo oramai, e pochi lo sono anche tutti i tennisti rimasti in gara: se per gli ottavi il dato forse più curioso era la maggiore presenza degli italiani con Sinner, Musetti e Arnaldi ancora attivi, seguiti da Germania, Russia e Australia con due (e a grande sorpresa nessuno statunitense rimasto), ai quarti passano un tennista per paese; fra i risultati che ci riguardano con maggiore attenzione, sono da menzionare le facili vittorie di Alcaraz contro Musetti ed in primis di Sinner contro l’australiano O’Connell, altrimenti non starei a scrivere quest’articolo. Questo implica che lo scenario possibile affinchè Sinner salga al 2° posto del ranking ATP è solo uno, e prevede la sua vittoria del torneo congiuntamente con la sconfitta dello spagnolo ai quarti, ma vedendolo in grandissima forma è qualcosa di altamente improbabile. Fatte queste premesse, dunque, il primo quarto è Sinner-Machac, per quella che è una sorta di replica Italia-Repubblica Ceca dopo che Arnaldi è stato estromesso agli ottavi. La partita già dall’inizio sembra assecondare l’esito sulla carta dettato dalle posizioni esplicative dei due tennisti nel ranking ATP (3° contro 60°): Sinner sa giocare bene quando ha l’occasione di impostare gli scambi e ha la giusta confidenza con la linea laterale, così i suoi diagonali sono vincenti e, per un adeguato posizionamento in campo, i suoi colpi efficienti, meno quelli dell’avversario che con qualche errore di troppo deve concedere l’immediata palla break. Tuttavia, a servizio l’italiano scarseggia (doppio fallo inevitabile), ricambia anche lui con qualche imprecisione, ci sarà ancora molto tempo per prendere la giusta continuità e proseguire gli scambi come sa fare, 1-1. Da lì in avanti la gara procede di pari passo, ma non tutti i game sono fatti di rose e fiori, e il quinto game ne è la prova, perché è lì che si vede un Sinner che sprigiona le sue buone qualità impensierendo molto Machac, specialmente in quello che probabilmente è il punto della partita: da qualche metro oltre fondocampo Sinner recupera uno smash del ceco, e correndo dall’altra parte del bordocampo non solo respinge il suo secondo attacco, ma lo sorprende con un passante molto preciso.Jannik Sinner wins 'impossible' point against Tomas Machac | Tennis News |  Sky Sports

Però non basta, così come non bastano tre parità raggiunte e circa 10 minuti di gioco, il game è di Machac, 2-3. Il settimo game ha un’evoluzione molto simile, ma stavolta lo vince Sinner guadagnando, dopo 8 minuti di gioco e qualche parità raggiunta, la sua seconda palla break dopo due tentati e falliti lungo linea di fila di Machac per una questione puramente millimetrica, 4-3. Un rendimento al servizio migliorabile dell’italiano è indice di una possibilità concreta di gioco da parte dell’avversario, che trova spunti per mettere a segno punti che sono frutto di un gioco basato sulla potenza impressa nei colpi, come ad esempio quando Sinner si accentra sottorete ma non può ribattere la palla che gli arriva addosso perché troppo veloce per regolarla a suo piacimento; non basta neanche questo al ceco per rimettersi in carreggiata, perché pecca ancora troppo di errori non forzati, 5-4. Se da un lato, dunque, Sinner fatica nella gestione dei servizi, dall’altro dà prova di una pazienza sufficientemente grande da permettergli negli scambi prolungati di guadagnare il punto, lavorando costantemente l’avversario sui fianchi fino ad indurlo all’errore, 6-4 più che meritato.

Forse non sarà la sua prestazione migliore in assoluto, comunque Sinner interpreta bene la gara trovando sempre gli spazi giusti, a scapito di un Machac che vuole chiudere in fretta gli scambi aggredendo il prima possibile sotto rete. Se il ceco vince il primo game molto a fatica e in quello successivo non realizza neanche un punto, vi è presagio di un terzo game che si evolverà in una maniera simile al primo, ma meno felice: gli errori non forzati, messi anche a confronto con quelli di Sinner, diventano tanti, troppi (circa 25 contro 9), prima palla break del secondo set conquistata per l’italiano, 2-1. Poche idee, poca lucidità e poca precisione accompagnano Machac per il resto della gara di fronte ad uno straripante Sinner che guadagna anche la seconda palla break dopo un lungolinea che il ceco può solo contemplare, 4-1. Ancora poca fatica separa Jannik da un grande risultato: due lungo linea, il primo rispondente ad una volèe non troppo insidiosa, il secondo ad uno scambio molto lungo e dinamico, uno schiaffo al volo vincente sottorete in proiezione offensiva ed una prima di servizio a cui Machac può soltanto ribattere a rete sono i quattro punti che mancavano a Sinner per chiudere l’incontro, 6-4, 6-2 è il risultato finale. L’italiano è quindi in semifinale e affronterà Medvedev che nella notte ha superato il cilenoJarry. Il russo, 4° del ranking ATP, ha un record positivo nei confronti di Jannik (6-4) ha però perso gli ultimi quattro scontri diretti. Vedremo venerdì chi la spunterà.

Di Damiano Battiato

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