Djokovic-Medvedev
Non è di certo un habitué degli ottavi slam, nonostante i terzi turni raggiunti a Wimbledon e agli U.S. Open lo scorso anno, ma lo potrebbe diventare presto: Daniil Medvedev, un metro e novantotto di esplosività russa, si è mostrato maturato in questo inizio di stagione, che lo ha già visto raggiungere la finale di Brisbane. Talmente preparato da riuscire a passeggiare sugli avversari nei primi tre turni di questo Australian Open: i 3 set a 0 rifilati a Harris e Harrison erano anche pronosticabili, molto meno quelli a David Goffin.
Ad attenderlo, però, ci sarà un certo Djokovic: il serbo non ha di certo convinto in Qatar, ma la fermezza con cui ha superato due ostacoli quali Tsonga e Shapovalov, seppur perdendo un set con il canadese, dimostrano quanto il numero uno al mondo ci tenga a tornare sul proprio trono down-under.
Percentuali: Djokovic 90% Medvedev 10%
Carreno Busta-Nishikori
Facendo un passettino verso il basso nel tabellone, tutti noi italiani veniamo colpiti da un colpo al cuore: a comparire, infatti, è il nome di Pablo Carreno Busta, matador, per dirlo alla spagnola, sia di Luca Vanni che di Fabio Fognini. Per la prima volta agli ottavi in Australia, ma già quarti a Parigi e semifinali a New York, lo spagnolo dovrà giocare con un ritrovato Nishikori per entrare tra i migliori otto del torneo: già, perché, dopo la vittoria a Brisbane, il nipponico sembra essere tornato sulla retta via; certo, le due partite al quinto disputate con Majchrzak e Karlovic non sono di certo un toccasana per il giocatore giapponese, ma i tre set rifilati oggi a Sousa convincono molto di più e fanno da preludio a uno degli ottavi forse più interessanti.
Percentuali: Nishikori 55% Carreno Busta 45%
Zverev-Raonic
Mettetevi comodi, preparate i pop corn (e quantità industriali di caffè per svegliarvi), godetevi lo spettacolo. Non c’è molto da aggiungere: due dei migliori servizi del circuito, numero 4 al mondo contro numero 17 (che tutti ricordiamo, però, come numero 3), il nuovo che avanza contro l’altrettanto nuovo che cerca di tornare dove gli spetta. In due parole: Zverev-Raonic. Certo, i percorsi sono stati diversi, perché nessuno può smentire i brividi freddi provati quando il teutonico rischiava di dimostrarsi nuovamente “underachieving” negli slam andando al quinto con Chardy, ma il risultato è lo stesso: terzo turno raggiunto, voglia di rivalsa come se piovesse e il sogno del primo titolo slam che forse non è così lontano.
Percentuali: Raonic 50% Zverev 50%
Coric-Pouille
L’ottavo degli outsider-non-outsider per antonomasia: Borna Coric, tornato al quarto turno di uno slam dopo quello di New York lo scorso anno, sfida Lucas Pouille, sopravvissuto alle maratone con Marterer, prima, e Popyrin, dopo, in quello che potrebbe essere definito l’ottavo delle grandi speranze che, però, sembrano non avverarsi mai: i precedenti dicono 2-0 Coric, ma sarà davvero la volta buona per raggiungere i quarti slam?
Percentuali: Coric 60% Pouille 40%
Bautista Agut-Cilic
Chi avrebbe detto che il giocatore di questo inizio 2019 sarebbe stato Roberto Bautista Agut? Dopo il titolo a Doha, battendo tra gli altri un certo Djokovic, lo spagnolo ha deciso di sgretolare i nostri cuori estromettendo Andy Murray da quello che potrebbe essere l’ultimo torneo della carriera dello scozzese, per poi farsi quasi rimontare da Millman e concludere il tutto faticando, ma proprio lo stretto necessario, con Khachanov: ora l’avversario sarà Marin Cilic.
Purtroppo, il croato non è più tornato ai livelli da papabile (ed effettivo) vincitore slam, e anche qui in Australia non sembra brillare particolarmente: un set lasciato per strada con McDonald e una rimonta da 2 set a 0 sotto con Verdasco non sono di certo la miglior introduzione ad un ottavo che si preannuncia a dir poco ostico.
Percentuali: Bautista Agut 55% Cilic 45%
Tsitsipas-Federer
Addentrandosi nella parte bassa del tabellone, verrebbe quasi da voler fare copia e incolla di quanto detto per Raonic-Zverev, ossia: cosa serve aggiungere alla frase “Roger Federer contro Stefanos Tsitsipas”? Essendo più espliciti, una volta detto che si affronteranno il dio in terra del tennis e una, se non LA, stella più promettente della NextGen, che si affronteranno due rovesci ad una mano così vecchio stile ma così eleganti da far rimpiangere gli anni ’70, che altro dovrei scrivere?
Forse, le uniche constatazione possibili sono che Federer, a 37 anni suonati, non ha proprio voglia di lasciare il proprio titolo in Australia ad estranei. Oppure, che questo ragazzo greco ha deciso di fare davvero sul serio entrando nel tennis che conta. Qualunque sia il vostro pensiero, non prendetevi impegni per il pranzo: in sessione serale, sulla Rod Laver Arena, Stefanos Tsitsipas e Roger Federer si giocano un posto ai quarti di finale degli Australian Open.
Percentuali: Federer 80% Tsitsipas 20%
Tiafoe-Dimitrov
Frances Tiafoe ha messo le cose in chiaro in questo Australian Open: tra le stelle di domani ci sarà pure lui, e non lo ha fatto intendere a parole, ma in campo, perché vincere in quattro set con un certo Kevin Anderson non è certo una cosa che possa fare chiunque. Non dimentichiamoci, poi, la battaglia da cinque parziali vinta contro Seppi e coronata da un’esultanza alla LeBron James che non può che farci amare il giovane americano.
Ad impedirgli l’acceso ai quarti, o almeno a provarci, sarà Grigor Dimitrov. Si, non è un errore di stampa: Grigor Dimitrov sembra, finalmente, sulla giusta strada per tornare vicino a coronare quel destino che tanto gli è pesato psicologicamente: great to have you back, Grisha!
Percentuali: Dimitrov 65% Tiafoe 35%
Talk to 'em, @FTiafoe!!! #AusOpen pic.twitter.com/IL7IfCJuHt
— #AusOpen (@AustralianOpen) January 18, 2019
Berdych-Nadal
La perfetta definizione di “ciliegina sulla torta” in un Australian Open in cui sembra che la voglia di tornare sia un sentimento comune: Tomas Berdych sfida Rafael Nadal in un remake della finale di Wimbledon 2010 per ottenere un pass per i quarti di finale.
I due, di certo, non sono stati impegnati troppo in campo, visto che hanno dispensato lezioni di tennis a destra e a manca: ad aspettarci, allora, non potrà che essere un gran match.
(Chiedo venia per le poche parole e neanche troppo precise, ma, davvero, c’è ben poco da aggiungere!)
Percentuali: Nadal 90% Berdych 10%
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Congratulations