Djokovic: “Con Boris ho lavorato sull’aspetto psicologico”

Novak Djokovic ha rilasciato un’intervista a Zurnal, dopo la sessione di allenamento con Gasquet di sabato scorso. Ha ammesso che gli Australian Open e Dubai, due tornei dove ha avuto molti successi in passato, sono particolarmente importanti per lui.

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In carriera hai avuto molti successi a Melbourne e Dubai. C’è qualche segreto dietro le tue prestazioni in questi due tornei?

Amo giocare a Dubai, e dato che non ho giocato alcun match ufficiale dopo la finale degli Australian Open, sono pronto e eccitato per cominciare la seconda parte della stagione alla grande.

Come è stato tornare a Beldgrado?

Mi sono allenato quattro cinque volte qui. Ho incontrato alcune persone che non vedevo da molto tempo. È molto importante per qualcuno che è impegnato in un lavoro così duro. Si, alle volte solo fare alcune cose, incontrare alcune persone dopo molto tempo, rivivere certi ricordi, può ridarti freschezza ed energia, come spero che accada a me ora.

Andy Murray qualche giorno fa ha detto che non ha visto alcun cambiamento nel tuo gioco dopo l’ingaggio di Boris Becker. Sei d’accordo?

Quando Becker entrò nel mio staff, alcuni si assettavano dei cambiamenti importanti nel mio gioco. Altri, invece, pensavano che lui non potesse modificarlo, poiché era già completo. Non intendo diventare un giocatore da serve and volley, come lo era Becker. Lui ha contribuito di più all’aspetto psicologico. Abbiamo cercato di capire cosa è necessario fare in certi momenti per avere successo. Boris ha assolutamente capito cosa intendevo, e grazie a lui sono riuscito ad affrontare tutte le circostanze.

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