Djokovic raggiunge quota 600 vittorie contro uno spento Raonic

La finale del torneo su cemento parigino è stata piuttosto scontata e a portarsela a casa per la seconda volta consecutiva è stato Novak Djokovic, raggiungendo così quota 600 vittorie in carriera.

Anche l’ultimo dei Masters 1000 dell’anno ha decretato il suo campione. Dopo i successi nel 2009 e nel 2013 è Novak Djokovic ad alzare la coppa del vincitore per il secondo anno consecutivo e ad aggiudicarsi la vittoria numero 600 in carriera, ai danni di un Raonic apparso spento e impotente contro la furia serba. Nonostante la sconfitta, comunque, può sorridere il canadese, che grazie all’ottimo risultato in questo torneo potrà giocarsi, per la prima volta in carriera, le Atp Finals in programma a Londra dal 9 novembre.

Si parte poco dopo le 15 locali con Djokovic al servizio che parte subito forte conquistando agevolmente il suo primo game, senza concedere alcun punto all’avversario. Raonic, invece, nonostante un ace, soffre un po’ al servizio, dando la possibilità a Nole di brekkare in apertura. Il serbo non se lo fa certo ripetere e mette già le distanze giuste tra lui e il canadese. Nei turni di risposta quest’ultimo non riesce ad impensierire Djoker, che sale subito sul 3/0. Nel quarto game Raonic parte bene al servizio, salvo poi farsi recuperare da Nole e concedergli una palla break, prontamente annullata. Si conquista lui una palla game e la realizza grazie a un ace, il terzo della partita.

nole

Ora il canadese ha preso fiducia e porta lo score sullo 0/30 nel turno successivo. Il numero uno del mondo mantiene però i nervi saldi e pareggia, ma con un guizzo Raonic si guadagna la prima palla break a suo favore, anche questa per sua sfortuna annullata. È infatti il serbo a vincere i successivi punti e staccare ancora l’avversario nel punteggio. Nole è ancora molto aggressivo in risposta e riesce a guadagnarsi altre tre chance di break portandosi sullo 0/40, chance prontamente annullate dal gigante canadese, che riesce infine a vincere il game.

Proprio Raonic, dopo aver vinto cinque punti di fila, ne infila altri tre, procurandosi tre opportunità di contro-break. La tenuta mentale del serbo è straordinaria e riesce ad annullarle tutte, vincendo anche il game. Iniziano a essere tante le chance non sfruttate per la settima testa di serie per rientrare in partita, che ora serve per rimanere nel set. Il serbo è incontenibile e riesce a procurarsi una palla set, che puntualmente trasforma. Hanno pesato le quattro palle break non sfruttate dal tennista di Podgorica, che ne ha invece subite due dal suo avversario.

Il secondo set parte sulla falsa riga del primo ed è Djokovic a passare a condurre. Raonic non riesce a mantenere il suo turno, iniziando anche a commettere doppi falli. Per il serbo il break è servito e, come nel primo set, si ritrova prima sul 2/0 e poi, dopo aver vinto facilmente il suo turno di servizio, sul 3/0. Raonic si scuote e tiene il suo successivo turno di servizio a zero. Risulta essere impotente in fase di risposta dove non riesce a cavare un ragno dal buco.

raon

Il parziale ora inizia a farsi difficile, avvicinandosi sempre più Nole al suo sesto game. Il serbo tiene a zero il servizio assicurandosi la possibilità di servire per il match. Nel game che vede al servizio Raonic, ha due possibilità per chiudere definitivamente il match, ma in questo caso è il canadese che le annulla con personalità. Poco male per Nole, che nel suo game di servizio si procura due chance per chiudere la partita, concretizzando la prima. Lo score finale si attesta sul 6/2 6/3.

Per il canadese sono state troppe le occasioni non sfruttate nel primo set quando poteva pareggiare i conti. Ottimo risultato considerato il suo cammino nel torneo, dove è riuscito a sconfiggere Federer, prima di scontrarsi con un ostacolo insormontabile come Djokovic. Il serbo, infatti, in barba a quanto dicevano molti, è riuscito a mantenere la concentrazione sul campo, nonostante fattori esterni, come la nascita del figlio Stefan, potevano minarla. Ancora una volta parte lui come favorito per la vittoria finale nel Master di fine anno.

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