Federer e Nadal discutono di Kermode, ma il Board precisa che non è stata una decisione personale

La mancata riconferma di Chris Kermode ha prodotto malumori e perplessità, oltre che notizie poco chiare e nebulose. Inizialmente sembrava Djokovic il principale responsabile del suo allontanamento, con Federer e Nadal esclusi dal dibattito. Ma l'ATP Player Board chiarisce che non è stata la decisione personale di un uomo solo, ma una scelta collegiale e condivisa da tutto il consiglio.

Nei giorni scorsi è stato ufficializzato che il presidente dell’ATP, Chris Kermode, al termine di quest’anno solare non ricoprirà più tale carica. Tanti i malumori manifestati dai giocatori, legati alla sua gestione. Fra le maggiori critiche, mosse dai tennisti, hanno avuto un particolare risalto, e quindi una conseguenza importante, quelle riguardanti il mancato aumento del montepremi dei tornei, come aveva promesso Kermode dopo la sua elezione. In merito alla questione annessa al suo possibile sostituto, si è espresso addirittura Roger Federer che, intervistato da Tennis Channel, ha spiegato di aver incontrato Rafael Nadal per discutere di tale argomento: “E’ difficile per me dare un’opinione perché non sono più attivo da tempo a livello politico e desidero che siano le persone coinvolte a farlo. Per me è importante sapere perché è stata presa questa decisione e cosa succederà ora. Voglio conoscere il motivo per cui Kermode non ha fatto, come si dice, un buon lavoro. Di solito in passato si verificavano contrasti tra due persone candidate, quindi uno di loro doveva andare via, ma non in questo caso. Tutto sembrava andare alla grande: l’ATP avrà la propria Coppa, la Davis sta cambiando format e la Laver Cup sta dando i suoi frutti, a livello di sponsorizzazione e diffusione del tennis. Bisognerà decidere chi sarà il nuovo CEO e vorrei entrare un po’ di più nella questione, purché la cosa non mi occupi troppo tempo. Ma sono interessato e se la questione mi interessa devo ritagliarmi del tempo per occuparmene. L’altro giorno è venuto Rafa Nadal a casa mia per un caffè e abbiamo parlato a lungo di cosa sta succedendo. La cosa positiva è che la pensiamo allo stesso modo e concordiamo sul fatto che dovremmo parlare e ideare un piano di intervento. Ma vorrei sapere anche cosa ne pensa il consiglio per avere un’idea migliore“.
A riguardo si è espresso inoltre Stan Wawrinka che si è detto “Davvero triste e deluso per quello che è successo, perché se si guarda a quanto ha prodotto Kermode per il tennis, per ogni giocatore e per ogni appassionato, il bilancio è semplicemente fantastico“.

Rafa Nadal, impegnato come tutti i suoi colleghi all’interno del Masters mille di Indian Wells, ha dato una lettura leggermente diversa alla faccenda, nella quale mette in risalto una visione che, circa un anno fa, era la stessa di Toni Nadal, ovvero come il circuito ultimamente prediliga i giocatori aggressivi e che tendono a ragionare meno. Se zio Toni, però, si riferiva squisitamente alla tattica, Rafa certamente no. “C’è una tendenza generale a pensare meno e a giocare in modo più aggressivo e questa è, forse, la tendenza che l’ATP sta cercando di attuare, in tutti i sensi. Ritengo che bisognerebbe chiedere ai nostri fans cosa ne pensano“. Ma dopo le molte interpretazioni, talvolta perfino mirabolanti sulla destituzione di Kermode, proprio in mattinata è arrivato il chiarimento da parte dell’ATP Player Board che ha specificato che non si può parlare di decisione unilaterale, condizionata o pressata da qualcuno (in questo caso da Novak Djokovic), ma di una valutazione collegiale e condivisa, a cui si è giunti dopo tanti mesi di discussione. “Tutti i membri del Player Council, compresi i dieci giocatori attuali, così come i tre rappresentanti del Player Board, hanno trascorso mesi a discutere e dibattere sui meriti e le preoccupazioni riguardanti il rinnovo del contratto di Chris. Non dobbiamo minimizzare l’impegno e il sacrificio del Player Council nel restituire qualcosa al circuito e allo sport che gli sta profondamente a cuore e non va sottovalutato il tempo e lo sforzo che i membri hanno dedicato alla preparazione degli incontri per parlare con un folto gruppo di giocatori, dibattendo fino a tarda notte, nei giorni precedenti l’inizio dei grandi tornei, e discutendo costantemente di tutti gli argomenti via e-mail e WhatsApp. Questa decisione è stata inoltre presa dopo aver conferito con i giocatori, i membri dei tornei, lo staff, il management dell’ATP, gli azionisti anziani e i CEO di altri sport, oltre che con i colleghi membri del Board. Vale la pena aggiungere, a questo punto, che negli ultimi giorni abbiamo saputo che alcune delle nostre icone sono interessate a rientrare in queste conversazioni politiche, aiutando noi e il Consiglio a guidare la prossima fase di crescita di questo sport. Questa è una notizia fantastica e noi tutti siamo disponibili ad accogliere loro e le loro prospettive. Nel frattempo i tre rappresentanti del Player Board hanno votato per non rinnovare il contratto di Chris Kermode e così, in conformità con il regolamento ATP, il rinnovo non è passato. Per essere chiari, questa non è stata una decisione presa o guidata da volontà o programmi personali di uno o due individui. Il circuito viene da cinque ottimi anni, ma la nostra sensazione è stata che fosse arrivato il momento giusto per cercare una nuova guida per il futuro e siamo fiduciosi che un nuovo leader aumenterà i nostri punti di forza, svilupperà nuovi valori e supererà le sfide che dobbiamo affrontare e alle quali andremo incontro in futuro”. 

Questa è stata la nota scritta da David Edge che chiarisce l’atteggiamento e la decisione del Player Board e che cerca di mettere il focus sul fatto che il Council è formato da 13 persone, tra rappresentanti e giocatori, che collegialmente hanno valutato la sostituzione di Kermode con un altro nominativo da valutare nei prossimi giorni. Cade quindi la tesi che sia stata la volontà di uno solo, in questo caso Novak Djokovic, ad aver premuto per una simile decisione e che Roger Federer e Rafa Nadal siano stati volutamente snobbati o addirittura scavalcati, per non si sa bene quale ragione. Infatti il Council rappresenta tutti i giocatori del circuito e i partecipanti vengono scelti dai tennisti facenti parte del tour ATP. Quindi, dalla nota diramata da Edge, sembrerebbe non essere stato commesso nessun abuso. Probabilmente sarebbe stata opportuna una maggiore diffusione e condivisione delle proposte e una più corposa interazione fra i tennisti della Top Ten, non escludendo una riunione unitaria e informale prima della decisione definitiva. Questo avrebbe permesso di limare le polemiche e di non alimentare il sospetto che la linea politica fosse stata già tracciata da tempo. Il caso Sharapova ci insegna che le e-mail spesso non vengono lette e che WhatsApp, pur essendo un canale ultramoderno e immediato, non è ufficiale. In tempi di ricorsi e vizi di forma, la vecchia raccomandata con ricevuta di ritorno resta sempre il miglior metodo per non farsi mai prendere in castagna, soprattutto dai giornalisti a caccia di scoop.

I pluricampioni Djokovic, Nadal e Federer
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