Roger Federer è stato il protagonista vero e inaspettato di questi primi mesi della stagione 2017. Ha vinto tutti gli appuntamenti importanti lasciando le briciole agli avversari. Tuttavia il Re svizzero ha deciso, in relazione alle proprie attitudini di gioco, di non presentarsi a nessuno dei tornei sulla terra che si terranno prima del Roland Garros. Quindi il Master di Montecarlo si presenta come un’ottima occasione per gli altri tre componenti degli storici fab four di poter riprendere a vincere.
NADAL – In realtà anche per Rafa l’inizio di quest’anno è stato decisamente buono: «è mancato solo il titolo, ma Rafa è riuscito a tornare ad esprimersi ad alti livelli e ha guadagnato punti in classifica» queste sono state le dichiarazioni di Carlos Moya che, da quando è entrato nello staff del campione spagnolo, ha indubbiamente avuto un ruolo significativo. «È stato molto importante per me raggiungere le finali di Acapulco, Melbourne e Miami» ha aggiunto lo stesso numero 7 al mondo «Sto bene, sono in fiducia, mi sento competitivo, e questo conta tantissimo. Sono due settimane che ho ripreso ad allenarmi sulla terra, e penso che potrò esprimere il livello di tennis alto che ho già espresso negli scorsi mesi». Insomma, un Nadal che si presenta come favorito a Montecarlo perché è comunque il giocatore più forte di sempre sulla terra, sia perché i suoi avversari devono comunque ricominciare a rendere ad alti livelli, sia perché punta a ripetersi per la decima volta sui campi del Principato, e ciò significherebbe superare il record di 49 tornei sul rosso detenuto da Vilas «Non voglio pensare ai record, ma soltanto al piacere di giocare a tennis. Questo è uno dei mie tornei preferiti, voglio fare bene». L’ultima parola è per l’amico-rivale di sempre, Federer: «penso faccia bene, il suo modo di giocare, più rapido e aggressivo, non si adatta alla terra, dove difficilmente puoi chiudere il punto in 4 scambi».
DJOKOVIC – Per Nole invece questa stagione è veramente iniziata in modo pessimo: eliminazioni imprevedibili, una mole di gioco veramente scadente e la prima posizione del ranking che si è allontanata parecchio. A chiudere questo circolo vizioso è arrivato anche l’infortunio al gomito che però il serbo dichiara essere passato: «non ho più dolore al gomito, sto bene. In Coppa Davis ho servito molto bene, spero che Montecarlo possa essere il punto d’inizio di una nuova vita tennistica. I primi mesi sono andati male ma so che gli alti e i bassi fanno parte della vita di uno sportivo». Anche perché il serbo gioca letteralmente in casa «si, qui passo la maggior parte del tempo fuori dalle competizioni, è bello giocare qui. Ed è anche una soddisfazione poter dormire nel mio letto la sera dopo la partita, e stare con i miei cari. Anche per questo ci tengo particolarmente a fare bene». Sul perché di quest’inizio sottotono, Nole ha dato una sua visione: «penso che abbia un po’ rotto gli equilibri il dover preparare le Olimpiadi subito dopo Wimbledon, quando di solito riposo. In ogni caso sono soddisfatto di aver osservato un po’ quello che non andava e di essermi rimesso in pari». Djokovic incassa anche le parole di Carlos Moya, che ha detto su di lui: «probabilmente ha perso intensità e fame dopo la vittoria al Roland Garros. Queste cose succedono, specialmente quando si sta al vertice per tanto tempo. Ma comunque penso che riprenderà a fare risultati in breve tempo, come Murray».
MURRAY – E infatti anche l’attuale numero 1 al mondo si ripresenta sul campo dopo aver patito (anche lui) un infortunio al gomito: «fino ad una settimana fa non ero affatto certo di riuscire a partecipare al primo importante torneo sul rosso perché non sentivo il servizio all’altezza. Ma giorno dopo giorno sono migliorato. È normale che il gomito sia indolenzito quando non servi per un certo periodo di tempo, ma mi sto rimettendo in allenamento, e al momento del debutto (mercoledì ndr) avrò servito a buon livello per tutti i cinque giorni di allenamento precedente, sicuramente un buon punto di partenza». Anche lo scozzese deve fare i conti con un inizio di stagione tutt’altro che buono ma, a sua fortuna, i punti da difendere nei primi mesi erano decisamente pochi. In ogni caso è un bene anche per l’attuale numero 1 ricominciare a macinare gioco e risultati: «ho alte aspettative per la stagione sul rosso, ed è possibile comunque che l’alto livello che ho tenuto nella seconda parte abbia inficiato in questo inizio 2017. Così come l’herpes. Ma adesso sto bene e punto a giocare».