Jannik Sinner è nato per partite come questa. È nato per stare in campo tre ore con Novak Djokovic, e magari, alla fine, batterlo. E batterlo al tiebreak del terzo set, in modo ancor più significativo, nel territorio in cui è ancor più complicato. Nel Round Robin delle ATP Finals di Torino il tennista italiano ha sconfitto con il punteggio di 7-5 6-7 7-6 il sei volte campione di questo torneo, dopo 3 ore e 9 minuti di una partita epica, interrompendo la striscia di Djokovic di 19 match vinti consecutivi. Dopo aver sconfitto il numero 2 ed il numero 3 del mondo, Sinner ha sconfitto anche il numero 1. Per l’azzurro questa vittoria non vale però ancora un posto in semifinale, a causa del ritiro di Stefanos Tsitsipas. Il numero 4 del ranking dovrà infatti giocarsi la qualificazione Giovedì contro Holger Rune, e lo stesso dovrà fare Djokovic contro la riserva Hubert Hurkacz.
Nel primo set il più grande merito di Jannik è di rimanere attaccato nel punteggio al suo avversario, ed essere poi prontissimo a cogliere le occasioni che il serbo gli dà. Sul 4-5 15-30 nel turno di battuta di Sinner, il serbo ha l’occasione di aggiudicarsi il parziale, ma arrivano i primi errori anomali. Nel game seguente poi, sul 5-5, Nole è 40-0, e lì, per una volta, non è attentissimo, e complice un doppio fallo manda Sinner a palla break. L’altoatesino non si fa pregare, e con una risposta “alla Djokovic” si prende il break e, successivamente, il set. Mentre comincia il solito gioco delle parti tra Djokovic ed il pubblico, Jannik continua imperterrito per la sua strada, spingendo da fondo alla prima occasione disponibile. Questa volta però Nole non ha distrazioni, ed il set si decide al tiebreak. Qui Sinner, perfetto fino a questo punto, commette un paio di errori, ed il tiebreak è del numero 1 al mondo. Palla al centro.
Nel terzo set entrambi, spinti reciprocamente dall’altro, sembrano spostare l’asticella sempre più in alto, e colpo su colpo la partita diventa splendida. Un po’ come nella finale di Vienna con Medvedev, Sinner non molla di un millimetro, fisicamente e mentalmente, ed è di nuovo tiebreak. Mentre Jannik si accinge a servire per il primo punto, le telecamere vanno a catturare il suo volto, e si scorge quasi un sorriso. È un bellissimo dettaglio, che sta a significare che questo 22enne di San Candido è davvero felice, in un momento di così alta tensione, di trovarsi a giocare un tiebreak decisivo contro il tennista più vincente della storia. Oltre ad essere un buon auspicio, non sarà un caso che Sinner disputa dal primo punto un tiebreak coraggioso, perfetto in risposta, e con un impressionante 7-1 non lascia speranze a Djokovic.
Non si è invece praticamente disputato l’altro match del Gruppo Verde, quello che vedeva contrapposti gli sconfitti della prima giornata, ovvero Rune e Tsitsipas. Il tennista greco si è infatti ritirato dopo appena tre game, e 17 minuti di gioco, a causa di un problema alla schiena, consegnando al danese una fondamentale vittoria nella classifica del girone. Un fastidio che Tsitsipas, secondo le sue stesse parole, sentiva da qualche giorno (e questo si sapeva già), e che era riuscito a gestire in vista della sfida con Sinner di domenica, ma ripresentatosi durante il riscaldamento della partita con Rune, scaldando il servizio, e diventato non sopportabile a partire dal secondo game. Impossibile biasimare i fischi del pubblico, che si è visto privato del match di singolare per il quale aveva pagato il biglietto (hanno assistito solo all’incontro di doppio della sessione diurna), ma d’altronde Tsitsipas si è conquistato il suo posto alle Finals, ed ha il diritto di farne ciò che vuole, e di provare a giocare, alle sue condizioni. Per ovviare alla mancanza di questa partita sono scesi in campo le prime due riserve, Hurkacz e Taylor Fritz, mandato quasi “al macello”, chiaramente non in condizione. Ad ogni modo, nella giornata di Giovedì, quella dei verdetti per il Gruppo Verde, in un girone scosso dal forfait di Stefanos, sarà proprio Hurkacz a scendere in campo contro Djokovic.
Per quanto riguarda il Gruppo Rosso, un’altalenante e non al 100% Carlos Alcaraz è stato battuto in rimonta, al suo debutto al Master di fine anno, con il punteggio di 6-7 6-3 6-4, da Alexander Zverev, solido e a lunghi tratti inavvicinabile al servizio. Parte invece con il piede giusto Daniil Medvedev, che come da pronostico ha vinto il derby russo con Andrey Rublev per 6-4 6-2.