La vicenda ha avuto origine da un trattamento ricevuto da Sinner dal suo fisioterapista, Giacomo Naldi, che aveva utilizzato una pomata su un taglio al dito, senza sapere che contenesse una sostanza proibita. Durante le sedute di massaggio, senza guanti, il Clostebol è stato involontariamente trasferito alla pelle dell’azzurro, che soffre di una condizione cutanea che rende la sua pelle più vulnerabile a piccoli tagli e lesioni.
L’ITIA, dopo un’accurata indagine e consultazioni con esperti scientifici, ha concluso che la contaminazione di Sinner è stata completamente involontaria e che il tennista non aveva alcuna responsabilità diretta. Tuttavia, secondo le rigide norme antidoping, Sinner è stato comunque penalizzato con la perdita dei 400 punti ATP guadagnati a Indian Wells e del premio in denaro di 325.000 dollari.
Nonostante questa dura prova, Sinner ha continuato a competere ai massimi livelli, sostenendo con successo un ricorso che gli ha permesso di evitare una sospensione provvisoria. Il campione italiano ha infatti continuato la sua stagione, conquistando vittorie importanti, tra cui il titolo al Cincinnati Open conquistato ieri. In un comunicato, Sinner ha espresso il suo sollievo per la conclusione positiva del caso, affermando di voler lasciarsi alle spalle questo periodo difficile e di concentrarsi sugli imminenti US Open.