Con il torneo di Rotterdam appena conclusosi con la vittoria di Roger Federer, si è ufficialmente aperta la stagione 2018 dei tornei ATP World Tour 500, che questa settimana fa tappa a Rio de Janeiro. I tornei appartenenti a questa categoria, pur non essendo prestigiosi come i Master 1000 (ad esempio Indian Wells, definito da molti “il quinto Slam”), possono risultare strategicamente importantissimi per la stagione di molti tennisti; e non parliamo solo dei giocatori di prima fascia, ma anche di quelli di seconda o di terza fascia, come ad esempio i next gen ancora indietro in classifica, che anche solo vincendo un turno in questi tornei possono compiere un bel balzo in avanti. Rotterdam ci ha appena fornito degli ottimi esempi in questo senso:
- giocatori di prima fascia: Roger Federer vince l’ATP 500 olandese, conquista 500 punti e scavalca Nadal ri-diventando il n.1 del mondo (obiettivo già raggiunto conquistando la semifinale), approfittando di una frazione di calendario in cui Rafa non aveva programmato tornei in cui giocare.
- giocatori di seconda fascia: il nostro Andreas Seppi, con l’ottima settimana di Rotterdam e la conquista della semifinale, guadagna ben 22 posizioni in classifica, risalendo dal n.81 al n.59, e avvicinandosi a Paolo Lorenzi, n.2 d’Italia al n.52.
- giocatori di terza fascia: il giovane olandese Tallon Griekspoor, vincendo un solo incontro nel main draw del torneo di casa, fa un balzo di ben 41 posizioni in classifica, portandosi dal n. 259 al n. 218, obiettivo che normalmente si raggiunge arrivando fino in fondo, o vincendo, in un torneo ATP Challenger.
Già questi dati dimostrano quanto i tornei ATP 500 possano risultare importanti in chiave classifica e punti. E anche i tennisti più forti sono d’accordo.
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“Gli ATP 500 sono tra i più difficili della stagione. Non ce ne sono molti in calendario, e quindi tanti tennisti vi partecipano” dice il n.3 del mondo Marin Cilic. “Non sono affatto dei tornei facili, ma se giochi bene e vai avanti, vuol dire molti punti preziosi per la tua classifica” aggiunge Tomas Berdych.
Sin dall’istituzione dei tornei ATP World Tour 500 nel 2009, tre sono i giocatori che hanno conquistato più trofei: manco a dirlo, Roger Federer che con la vittoria a Rotterdam ha raggiunto quota 12, seguito da Rafael Nadal,e Novak Djokovic, con 11 titoli ciascuno, seguiti a loro volta da Andy Murray con 9 titoli e David Ferrer con 8. “I tornei ATP 500 significano più punti, più prestigio, tabelloni più difficili” dice Roger Federer, recente vincitore del titolo a Rotterdam; gli fa eco il n.2 del mondo Rafael Nadal: “In questi tornei il tabellone è sempre terribilmente duro, ci sono molti buoni giocatori, e nessun incontro è facile”.
Dal 2017, una nuova ondata di tennisti più giovani ha iniziato a mettersi in luce, proprio a partire da questi tornei. Dominic Thiem è il primo in classifica per incontri vinti nel 2017 negli ATP 500, con 16 match, seguito da Alexander Zverev a quota 15. “E’ un’importante serie di tornei, è difficile vincere, i giocatori sono tutti molto forti e agguerriti, ed è normale: 500 punti possono davvero dare una svolta al tuo ranking” afferma Thiem. E’ quindi normale, date queste considerazioni, vedere quanti giocatori anche tra i più forti si iscrivano agli ATP 500, con l’obiettivo di cogliere un bel bottino.
Sono in tutto 13 i tornei ATP World Tour 500 che si disputano nel 2018, di cui 7 in Europa (Rotterdam, Barcellona, Vienna, Amburgo, Halle, Londra Queen’s, Basilea), uno in Sudamerica (Rio, attualmente in svolgimento), 3 in Asia (Dubai, Pechino, Tokio), 2 in Nordamerica (Acapulco, Washington). La mappa interattiva qui.