Di Damiano Battiato
Jannik Sinner dopo aver consolidato virtualmente il primo posto nel ranking mondiale (a 4200 punti dal secondo classificato) per quello che rimane del 2024, Tomas Machac dopo essere riuscito nell’impresa di estromettere il fortissimo spagnolo Carlos Alcaraz, questi sono i nomi che compongono la prima semifinale del master 1000 di Shangai.
Si preannunciano già elevatissime aspettative sul ceco, il suo break è immediato, il suo dritto devastante, talmente tanto che mediamente risulta essere il più veloce del torneo: è grazie a quello che induce il più delle volte l’avversario all’errore, negli scambi ingranati da un servizio non irresistibile, 0-1.
Sinner entra però in partita già dal terzo game, perfetto da parte sua in quanto caratterizzato dalle sole sue quattro prime; al game seguente trova il controbreak: prima i dritti di Machac sono condizionati da una profondità cercata con presunzione ma, per quanto siano veloci, viaggiano a gittata troppo lunga per essere tenuta dal campo, poi ci pensano un passante meraviglioso a Machac a rete e un lungolinea irraggiungibile per il 2-2.
Salvo nel game seguente, fino al 4-4 ci sarà da faticare tantissimo per entrambi per tenere il turno a servizio: a sesto game Machac salva due pericolosissime palle break sul 40-15, nel seguente Sinner deve sbrogliare una situazione di pareggio fastidiosamente persistente; capita di farlo con un il punto dell’incontro, costruito a partire da una volèe di Machac a cui Sinner arriva rispondendo con un lob non imprendibile, ma sufficientemente elevato da costringere il ceco a respingere con una debole veronica, non fa neanche in tempo a recuperare posizione a fondocampo che si ritrova inchiodato sul posto da un diagonale tagliente di Sinner.
Viene la svolta decisiva alla chiusura del set sul 5-4 per Sinner, Machac è troppo impreciso col dritto, nel totale una decina di errori non forzati contro la perfezione dell’italiano è una statistica per lui negativamente determinante, Sinner senza troppi complimenti ringrazia e porta a casa la prima ripresa.
Il secondo set si gioca bene o male alla falsariga del primo, è una sfida tra i migliori dritti forse di tutto il torneo, una gara di braccio di ferro a servizio, una prova di forza a rete per Machac, di solidità difensiva per Sinner: all’apparenza, Machac ha un gioco più propositivo di quello dell’avversario, spesso e volentieri cerca la soluzione a rete, viene premiato quando il suo dritto in apertura nello scambio è troppo angolato per non essere rinviato a campanile da Sinner, viene castigato quando la palla diventa un attimino più giocabile; anche se copre bene gli spazi, quelli che sembrano impercettibili spiragli diventano per Sinner praterie, laddove invece il ceco riesce a respingere in uno stile quasi da portiere calcistico, non può nulla sull’inevitabile e conseguente passante.
Nei suoi turni a servizio Sinner non concede nulla, solamente verso il finale di set sul 4-4 rischia regalando una doppia chance di break all’avversario per via di servizi insufficienti, suo è anche il primo doppio fallo dell’incontro: capisce bene di dover rischiare qualcosa di troppo anche sulla seconda di fronte a un dritto come quello di Machac, se davvero vuole evitare di essere anticipato nella risposta di un tempo di gioco in più, e lo fa bene nel recuperare il pericoloso svantaggio sul 15-40, ancora meglio per il resto del game.
Machac pareggia i conti con i doppi falli sul 6-5, uno a testa, suo è anche l’errore determinante di un dritto dalle buone intenzioni sfuggito di mano che concede il punto dell’incontro a Sinner, concretizzato da questi dopo un lungo scambio, saggiamente condotto dall’italiano sulla diagonale sinistra per non dar spazio al dritto del ceco; forse quest’ultimo ha avuto un attimo di esitazione su una palla un po’ più centrale con cui avrebbe potuto giocare un contropiede, ma non ha voluto forzare la giocata.
Grazie al punteggio di 6-4, 7-5, Jannik Sinner si regala l’ottava finale ATP del 2024, il big match contro un tennista che non ha bisogno di ulteriori introduzioni, Novak Djokovic, che ha battuto nella semifinale seguente a quella dell’italiano lo statunitense Taylor Fritz.