Grandi manovre in casa ATP per rilanciare la bistrattata e negletta specialità del doppio. La rivoluzione regolamentare sarà applicata a partire dal Master 1000 di Madrid, con l’obiettivo dichiarato di migliorare il prodotto a tutto vantaggio di appassionati, giocatori e tornei, anche in ottica di aumentarne l’esposizione mediatica e dunque l’appetibilità a livello sponsor. La sperimentazione del nuovo formato proseguirà per tutta la durata della stagione in corso e le novità introdotte saranno testate in eventi selezionati durante l’anno, con ulteriori dettagli che saranno comunicati a tempo debito.
Il processo di riforma nasce da un’ampia revisione critica del sistema attuale e dalla consultazione delle parti interessate, ossia appassionati, emittenti televisive ed addetti ai lavori. L’innovativo progetto è stato guidato da un gruppo di esperti creato ad hoc, istituito nel 2023 e formato da rappresentanti dei giocatori, dei tornei e funzionari dell’ATP.
Ross Hutchins, Chief Tour Officer dell’ATP, ha dichiarato: “Come Tour crediamo che ci sia un potenziale non sfruttato nel doppio di oggi. Sappiamo che può aggiungere un enorme valore di intrattenimento, ma richiede una nuova narrazione per connettersi con i fan. La sperimentazione di nuovi formati e regole ci consente di rimanere agili ed esplorare modi per migliorare il prodotto. Questa è già stata un’iniziativa altamente collaborativa e vorremmo ringraziare il Torneo di Madrid per essersi fatto avanti nel fornire il primo banco di prova in questa stagione”.
Ma quali sono, in sintesi, le modifiche che vedremo sperimentate al Mutua Madrid Open 2024?
Sorteggio: il tabellone delle 32 coppie in gara riserverà fino a 16 slot ai team che accedono al torneo tramite la loro classifica di singolo, creando un numero senza precedenti di incontri tra i migliori giocatori di doppio e di singolo.
Programma semplificato: il torneo di svolgerà nell’arco di 5 giorni, dal martedì al sabato, durante la seconda settimana del torneo, definendo in tal modo una programmazione più semplice e precisa per pubblico e giocatori.
Riduzione dei tempi morti: il tempo tra i punti sarà ridotto a 15 secondi nel caso di scambi inferiori ai quattro colpi, mentre nell’eventualità di quattro o più colpi, i secondi saranno 25.
Cambio campo: i cambi saranno più rapidi per accelerare il ritmo di gioco.
Libertà di movimento: è previsto movimento libero dei tifosi nell’arena durante il gioco – stile Next Gen -.
Matthew Ebden, il doppista australiano n°2 al mondo e presidente dell’ATP Player Advisory Council, ha dichiarato: “Il doppio ha così tanto da offrire ai fan e l’atmosfera che può creare se presentato nel modo giusto è fenomenale. Detto questo, noi giocatori riconosciamo che occorre fare di più per dare il massimo. Vorrei elogiare i miei colleghi di tutta l’ATP per aver affrontato questo progetto e aver aggiunto nuovi fantastici concetti al mix. Sono stati dedicati molto tempo, riflessione e attenzione a questo processo ed è stato un privilegio fare la mia parte”.
Il tentativo di rivitalizzare questa specialità è assolutamente lodevole, ma al di là di alcune nuove regole che a mio avviso non spostano di un millimetro i termini della questione, il nocciolo del problema è sempre lo stesso, ossia riportare i migliori singolaristi a giocare il doppio, come è sempre accaduto in passato.
Diego Nargiso, che non ha bisogno di presentazioni, tempo fa suggerì una possibile soluzione al cronico problema dei Top Player in fuga senza ritorno.
“Si dovrebbe trovare un modo per temperare la specializzazione, creare oltre alle due Race di singolare e doppio, un Ranking unico in cui anche il doppista facendo 1000 punti se ne vedrebbe assegnati una percentuale minore con cui accedere ad alcuni tornei come singolarista. E lo stesso per il singolarista, che privilegiando il doppio in alcuni eventi potrebbe incamerare nel suo Ranking una quota di punti importante per farlo salire in classifica”.
L’idea, pur ottima a livello concettuale, è veramente di difficile applicazione perché produrrebbe distorsione a livello Ranking che né appassionati né giocatori gradirebbero molto.
Speriamo dunque che l’imminente applicazione della riforma ATP produca gli effetti desiderati e che i giocatori più forti ritornino a giocare il loro miglior tennis anche nei corridoi del campo. Vedremo nei prossimi mesi se le nuove regole ore varate riusciranno a calamitare l’interesse dei Top Player o meno. Personalmente sono piuttosto scettico, ma come si dice sempre in queste occasioni, “Chi vivrà, vedrà'”.