Masters 1000 di Cincinnati: tre sconfitte ed una vittoria il bilancio azzurro di giornata

Masters 1000 di Cincinnati, giornata grigia per i nostri tennisti impegnati nel Masters1000 americano

Dopo la partenza a razzo per i nostri colori al torneo americano di Cincinnati, il Master 1000 dell’Ohio non regala molte soddisfazioni ai giocatori italiani impegnati nei loro match di primo e secondo turno, con un bilancio nettamente in passivo.

Una sola vittoria all’attivo, quella del dolomitico Jannik Sinner e tre le sconfitte per i nostri alfieri Arnaldi, Berrettini e Musetti.

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Matteo Arnaldi nel suo match di primo turno all’Open di Cincinnati, non riesce a dare seguito al momento magico vissuto a Montreal. Il ligure viene infatti sconfitto dall’argentino Tomas Martin Etcheverry in tre set col punteggio di 6-3 6-7(3) 6-2 in 2 ore e 33 minuti di gioco.

Matteo è parso un po’ scarico a livello nervoso, non trovando talvolta la forza mentale di rimanere ben focalizzato con la testa negli scambi. Ovviamente molti meriti sono da attribuire al lottatore albiceleste , che meglio dell’italiano ha saputo fronteggiare i momenti di difficoltà vissuti durante l’incontro.

Peccato per la sconfitta, perché sarebbe stato importante proseguire il momento positivo del sanremese, dopo una periodo di risultati poco brillanti fino al 1000 canadese. Il sudamericano sfiderà al secondo turno la testa di serie n°12 del seeding USA, il telefonista americano Ben Shelton.

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Esce di scena anche Matteo Berrettini per mano del danese Holger Rune col punteggio di 2-6 6-1 6-4 in 1 ora e 46 minuti di incontro. In effetti il bad boy nordico rappresentava in ogni senso un esordio maledettamente ostico per il tennista azzurro.

A parte la qualità dell’avversario, il romano ritornava a giocare sulle superfici veloci dopo parecchio tempo, e senza partite ufficiali disputate dalla vittoria sul rosso di Kitzbuhel, ottenuta a fine Luglio.

Il romano parte alla grande nel primo set ma piano piano l’inerzia dell’incontro si ribalta completamente a favore del rivale: Holger comincia a sbagliare molto meno mentre Matteo perde gradualmente ritmo, fiducia e gambe, soprattutto nella fase centrale della sfida.

Il calo repentino registrato tra seconda e terza frazione gli costa un tremendo parziale di 9 game a 1, emorragia di giochi che Berrettini riesce faticosamente ad arginare, senza però riuscire a scongiurare la sconfitta.

Holger vince meritatamente la sfida ed al secondo turno affronterà il qualificato portoghese Nuno Borges.

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Anche Lorenzo Musetti saluta troppo in anticipo il torneo di Cincinnati, sconfitto al secondo turno in appena 67 minuti d’incontro dal padrone di casa Frances Tiafoe, col perentorio punteggio di 6-3 6-2.

Niente di drammatico, a mio avviso: dopo le fatiche olimpiche precedute da quelle di Umago, dopo la dura battaglia contro Nicolas Jarry all’esordio, era quasi prevedibile che prima poi Lorenzo pagasse il conto per i tanti sforzi profusi nell’ultimo periodo.

Certo, lo statunitense è stato bravo a giocare molto aggressivo, prendendo la rete appena possibile, ma Lorenzo è parso piuttosto scarico, sia fisicamente e forse ancor più a livello nervoso.

Prossimo avversario per l’americano, lo scomodo tennista ceco, Jiri Lehecka, autore del colpaccio di giornata che sveleremo solo più avanti.

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Unica vittoria tricolore, quella di Jannik Sinner, al suo esordio nel match di secondo turno opposto al padrone di casa Alex Michelelsen, col punteggio di 6-4 7-5 in 1 ora e 51 minuti di match.

Diciamo subito che Jan ha vinto ma non pienamente convinto, sebbene una prestazione non propriamente sinneriana era da mettere in conto, dopo le sue difficoltà palesate in Canada.

Sinner vince perché è comunque più forte di Michelsen anche in versione depotenziata, tuttavia appare evidente che Jan non sia ancora in condizione scintillante.

L’altoatesino gioca come fosse ancora uno sciatore sulle montagne russe, con alti e bassi soprattutto al servizio, che lo hanno costretto a difendere numerose palle break, otto in totale: bravo Jan ad annullarle tutte, con le buone o le cattive.

Tuttavia l’azzurro è il Numero Uno al Mondo mica per niente e nei momenti che contano, ha giocato da par suo: sul 5 pari del secondo set, l’altoatesino ha espresso il suo miglior tennis, brekkando Michelsen grazie alle sue classiche e prodigiose risposte al servizio. Con un ultimo game solido e pragmatico, facilitato da due ace e un servizio vincente, Sinner chiude l’incontro per 7-5.

Il nostro campione si regala così un buon terzo turno dove sfiderà per la prima volta assoluta in carriera l’australiano Jordan Thompson, nella speranza che la sua condizione generale migliori di partita in partita.

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Se Atene piange, ovvero l’Italia, Sparta, ovvero la Russia , non ride. Se per i nostri colori rimangono in lizza solo due tennisti, Sinner ed il vincitore del derby da disputarsi tra Cobolli e Darderi, gli appassionati di tennis russi perdono per mano del ceco Jiri Lehecka il loro più forte giocatore in tabellone, ossia Daniil Medvedev.

Il numero 5 al mondo esce nuovamente troppo presto da Cincinnati, dopo la prematura eliminazione dal precedente 1000 canadese disputato a Montreal. La sua sconfitta rappresenta la vera sorpresona di giornata, confermando quanto sia pericolosa anche per i Top Player la vita da favorito nella jungla ATP.

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