Il torneo Master 1000 di Miami ha spesso riservato eccezionali sorprese che hanno visto eliminati i campioni favoriti dai pronostici Vediamone insieme alcune di esse. Iniziamo proprio dal campione in carica Novak Djokovic. Una delle partite più incredibili del torneo Open di Miami, soprattutto alla luce dei risultati degli ultimi anni raggiunti dal serbo, è stata la sconfitta al primo turno del campione uscente Novak Djokovic per mano del tennista belga Oliver Rochus. Era il 2010. Vincitore del Roland Garros di doppio, Rochus, non aveva mai sconfitto un top-25 prima d’allora, sebbene avesse già fatto fuori Marat Safin a Wimbledon 2002.
Rochus giocò un ottimo match contro Djokovic che in quello incontro risultò essere molto falloso. 62 errori non forzati in quasi tre ore di partita duranti le quali Nole fece in tempo a spaccare la sua racchetta quando perse un game partendo da un vantaggio di 40-0. La partita finì con il punteggio di 6-2 6-7 6-4 in favore del belga. Il match fu anche sospeso per pioggia e Rochus, dopo avere perso il secondo set 11-9 al tie-break fu bravo a rimanere sempre in partita. Ai microfoni della stampa disse che non si sarebbe mai aspettato di vincere contro qualcuno del calibro del serbo. Djokovic, dal canto suo, spiegò la vittoria di Rochus attribuendola alla motivazione del belga di battere qualcuno meglio classificato di lui contro il quale non avrebbe avuto nulla da perdere. Ma quella contro Rochus non fu l’unica sconfitta del serbo.
A questa fece seguito quella patita contro Tommy Haas nell’edizione 2013. Già numero uno del mondo, vincitore del titolo nel 2011 e nel 2012, Djokovic di parecchio più giovane del tedesco era il favorito. Haas, 35 anni, era il tennista più vecchio tra i primi 50 del ranking. Si sarebbe imposto in un ora e venti minuti con il punteggio di 6-2 6-4. Quasi incredulo, a fine partita, Haas con la vittoria sul serbo divenne il tennista più anziano ad avere battuto un numero uno del mondo in carica nelle ultime tre decadi. Inoltre, poi, sarebbe anche diventato il tennista più anziano ad avere conquistato le semifinali in un torneo master 1000.
A che parliamo di numeri uno come non citare le sconfitte del campione svizzero Roger Federer. La prima maturò il 27 marzo 2012, incredibilmente, contro Andy Roddick. Federer vantava un testa a testa micidiale contro l’americano, ormai, con un occhio alla pensione. Dopo un primo set combattutissimo, conclusosi 7-4 al tie-break in favore di Roddick, Roger nel secondo set, lasciò un solo game all’americano. Il terzo set fu epico. Federer dopo avere sciupato tre palle break contro l’americano si lascia brekkare concedendo a Roddick la gloria della vittoria. Come il serbo Djokovic anche Federer ha concesso il bis a Miami perdendo contro Kei Nishikory, due anni fa ai quarti di finale. Oggi, Kei è nella top-ten ma, all’epoca era solo ventesimo. Primo giocaotre a brekkare Federer in quella edizione del Miami Open, Nishikori con un gioco solido ed un ottimo servizio si impose sul campione svizzero con il punteggio di 3-6, 7-5, 6-4. Quell’anno, poi, Kei dovette arrendersi al vincitore del torneo, Novak Djokovic.
Chiudiamo, infine, questa breve carrellata con una sfida tutta spagnola tra Fernando Verdasco e Rafel Nadal
La rivalità tra Fernando Verdasco e Rafael Nadal si è riproposta, questo anno, intensa come non mai, quando Verdasco ha eliminato Nadal al secondo turno degli Australian Open in una partita combattutissima in cui Verdasco ha messo in seria difficoltà il più quotato connazionale. Ma, in realtà, proprio qui a Miami, Verdasco aveva già sconfitto il maiorchino che sulle superfici veloci sembra, davvero, soffrire il gioco potente del connazionale di Madrid. Non in una ma, addirittura in due occasioni Nadal ha dovuto cedere il passo A Fernando Verdasco: nel 2012 e lo scorso anno nel 2015.