Niente da fare per Dominic Thiem, arrivato a un set dall’accesso in semifinale nel Masters 1000 di Miami. La vittoria va a Andy Murray che, seppur apparso sottotono, riesce a ad imporsi in rimonta, garantendosi un posto tra i migliori quattro del torneo.
Thiem parte subito forte sia al servizio che alla risposta mentre il suo avversario odierno appare un po’ annichilito e meno lucido del solito. La freschezza fisica del giovane austriaco gli permette di comandare intere fasi del primo set, sia grazie a vincenti che sfruttando l’eccessiva fallosità dello scozzese. Murray, oltre ai due doppi falli, sbaglia molto più del solito finendo per concedere un prezioso break di vantaggio all’austriaco.
La solidità da fondo di quest’ultimo gli permette di mantenere questo vamtaggio senza dover penare più di tanto, concedendo una sola palla break durante l’intero parziale. La scarsa percentuale di realizzazione in risposta per Murray è la chiave di lettura del set, dominato e controllato dal giovane talento. Dopo aver vinto questo set l’austriaco pare adagiarsi sugli allori, e allora il Murray che tutti noi conosciamo tira fuori gli artigli.
Nei primi giochi del secondo set è lo scozzese il primo a piazzare il break, iniziando a mostrare sprazzi di buon tennis. La dinamicità del suo avversario è però qualcosa di eclatante e in men che non si dica recupera il risultato, annullando quanto di buomo fatto fin qui da Murray. La pressione sull’inesperto tennista si inizia a far sentire nei giochi successivi, e la situazione degenera nel decimo game, quando arriva la terza palla break per Murray, che sa di set point.
Va dato atto allo scozzese di non aver gettato la spugna dopo aver perso a sorpresa il primo set, tra l’incredulità generale. Il secondo set è stato invece piuttosto equilibrato sia al servizio che in risposta e a fare la differenza è stata unicamente l’esperienza, unita a un pizzico di fortuna che non guasta mai.
Il terzo set inizia sulla falsa riga dei precedenti, in apparente equilibrio. All’austriaco mancano i colpi del primo set e Murray riesce in poco tempo a prendere nuovamente le distanze in termini di risultato. Dopo un’ora e 35 minuti già si trova un break avanti e con l’inerzia tutta dalla sua parte. Il servizio del giovane tennista tentenna sempre più, iniziando anche a commettere sempre più numerosi doppi falli.
Nonostante Murray metta a segno la miseria di una prima su due, l’avversario non riesce ad approfittarne, anzi, concede un ulteriore break allo scozzese, stavolta fatale. Molti rimpianti per l’austriaco, al di la della condizione fisica di Andy non esattamente smagliante. Il risultato ottenuto è comunque un trampolino di lancio per un promettente futuro all’interno del circuito.
A Murray d. D Thiem 36 64 61
Di Simone Marasi