Compirà 18 anni l’otto Agosto, il giovanissimo talento canadese, nello stesso giorno in cui Roger Federer sigillerà le 37 primavere. Parrebbe un normalissimo passaggio di consegne, ma il giocatore preferito di Felix Augier-Aliassime è in realtà Rafael Nadal e infatti, non a caso, lo slam che un giorno vorrebbe vincere è proprio il Roland Garros e su quel campo coronare l’impresa di diventare numero uno del mondo. A raccontarla così, ricorda tanto un tredicenne Novak Djokovic che, intervistato da una TV serba, diceva di voler diventare numero uno del ranking alla pari con Pete Sampras e vincere Wimbledon. Quindi anche al piccolo canadese, sebbene alto 1,91, piace sognare in grande, com’è giusto che sia quando come mestiere si vuol fare il tennista professionista. Attualmente Felix occupa la 144esima posizione mondiale e la prima volta che i giornali –prevalentemente francofoni– hanno iniziato a parlare di lui è stato nel 2015, quando a soli 14 anni divenne il più giovane tennista a superare le qualificazioni di un torneo Challenger e a vincere un match nel tabellone principale. Accadde, nemmeno a dirlo, in Quebec, a Granby, e da allora i folti riccioli della sua bella criniera non hanno fatto che aumentare, così come le sue potenzialità. Le aspettative, tuttavia, non gli hanno montato la testa né fatto tremare le gambe. “Certe volte voglio dimostrare di poter giocare bene, di poter competere con i giocatori più forti, ma allo stesso tempo non devo mettermi troppa pressione addosso perché so di avere ancora tanto tempo davanti a me“. Parole come queste dimostrano la grande maturità di quella che, a parer di molti, sarà la nuova stella del tennis che verrà e risaltano ancor di più se si considera che, il ragazzo di Montreal, soffre di una leggera aritmia cardiaca, fin da quando era bambino, con la quale però convive serenamente e che non gli ha mai precluso di compiere progressi nel circuito. “Ho crisi di questo tipo da quando ero piccolo, ci ho sempre convissuto e non mi hanno impedito di essere competitivo“. Un caso, il suo, che ricorda molto da vicino quello di Mardy Fish, il talento statunitense (oggi trentaseienne) che prima di ritirasi definitivamente si era dovuto prendere una pausa dai campi, a causa di violente palpitazioni che lo torturavano sia mentre giocava sia mentre era a riposo. Ieri Auger-Aliassime, nel primo turno dell’ATP 250 di Umago, ha battuto lo slovacco Andrej Martin e, tra poco, affronterà agli ottavi un altro next-gen assente nel circuito da un po’ di tempo, ovvero il detentore del titolo Andrey Rublev, fuori dalle competizioni addirittura da Montecarlo, a causa di un infortunio nella zona lombare che lo ha tenuto lontano dai giochi, sfortunatamente, negli ultimi due slam. Insomma, una battaglia tra giovanissimi, ma soprattutto un match che farà capire lo stato di condizione fisica del russo e il livello di progressione tecnico-tattica del nativo di Montreal. Per Rublev si tratta di difendere un titolo importante che lo scorso anno vinse da lucky loser; per Auger-Aliassime significa la possibilità di scalare la classifica per coronare il sogno di ottenere una buona posizione che potrebbe permettergli, finalmente, di ottenere quella prima qualificazione al primo torneo del Grande Slam della carriera, traguardo che desidera raggiungere già da un po’ (sfiorato allo scorso Roland Garros) e che il canadese sente di poter afferrare e onorare.
Qualunque sarà il risultato di stasera, già il fatto di vedere un giovane così motivato, agguerrito e ambizioso è una bella notizia, specialmente in un panorama tennistico, al giovanile, ancora così incerto e dove nessuna rosa promettente è ancora riuscita a sbocciare del tutto.