Nick Kyrgios: “Bad boy? Dico solo quello che penso” e sulla morte di Kobe Bryant…

Non ha filtri Nick Kyrgios e ogni sua affermazione è destinata a generare polemiche. E sulla morte del suo idolo, Kobe Bryant, rivela: "È stato uno shock"

Nick Kyrgios è considerato il “bad boy” del mondo del tennis. Le sue affermazioni, su temi delicati o meno, sono destinate a generare sempre polemiche eppure l’australiano non sembra preoccuparsi troppo delle voci che lo circondano.

Anche lontano dai campi di gioco – ha saltato tutta la seconda parte della stagione a causa della pandemia di covid-19 – Nick Kyrgios ha sempre fatto parlare di se e dei suoi atteggiamenti sempre un po’ oltre le righe. Atteggiamento che spicca in uno sport classico e legato alle tradizioni come il tennis.

In un’intervista rilasciata alla ESPN, il 25enne di Canberra, ha spiegato il suo punto di vista: “Credo che le persone apprezzino la mia onestà. Cerco sempre di parlare il più onestamente possibile dando la mia opinione e ovviamente so che ci sarà chi apprezza quello che dico e chi lo criticherà. Io Bad boy? No, semplicemente o mi amano o mi odiano“.

Ad inizio stagione gli incendi hanno devastato l’Australia e Nick Kyrgios è subito sceso in campo per aiutare il suo paese: “Tutti hanno potuto vedere dalle immagini trasmesse dai media quello che stava succedendo. Ho utilizzato i social per dire che avrei fatto una donazione per ogni mio ace agli Australian Open, ma non stavo cercando visibilità, non l’ho fatto per quel motivo ma solo per dare una mano in maniera concreta“.

Kyrgios Bryant

Da un Australian Open all’altro, con il ritorno in campo previsto proprio per l’edizione 2021 del torneo di casa: “Incrociamo le dita, speriamo si possa disputare senza problemi. Spero di farmi trovare al meglio della condizione. Il tour mi manca molto ma ho preso una decisone di cui non mi sono pentito. Mi sono concentrato sul altri aspetti della vita che viaggiando molto per il tennis ho trascurato”.

Idolo indiscusso di Nick Kyrgios è stato Kobe Bryant. La scomparsa prematura nell’incidente aereo del cestista statunitense lo ha profondamente turbato: “Ricordo tutto alla perfezione di quel giorno. È stata la prima cosa che ho saputo accendendo il telefono ma non volevo crederci. All’inizio pensavo ad una fake news poi ho avuto la conferma ed è stato uno shock. Sono sceso in campo con la sua maglietta ed in mente non avevo altro che lui“.

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