Roger Federer al Roland Garros: 5 motivi puntare (o meno) su di lui a Parigi

Roger Federer è al via del Roland Garros dopo una lunga pausa, interrotta da solo 2 tornei. A cosa può puntare? di Luciano de Gregorio

486 giorni dopo la semifinale degli AO 2020 contro Djokovic il tennista svizzero Roger Federer torna in campo in uno Slam, a quasi 40 anni. Sicuramente da lui non possiamo aspettarci il trionfo finale vista la superficie e il suo storico a Parigi, ma il suo scopo è quello di mettere match nelle gambe e di dimostrare a sé stesso e al mondo intero che non è ancora un giocatore finito.

Vediamo allora cinque motivi per cui ci si può aspettare un buon risultato dal 20 volte campione Slam e cinque motivi per cui invece questo potrebbe non accadere.

5 motivi per cui può fare bene:

  1. Lo svizzero necessita di giocare il più possibile per ritrovare buone sensazioni in vista dell’accoppiata Wimbledon-Olimpiadi, per lui obiettivi primari. Per questo motivo darà tutto sé stesso per arrivare più avanti possibile.
  2. La competitività di Federer, che è il vero motivo per cui a 40 anni è ancora in campo a mettersi in gioco contro le nuove leve. Sicuramente non ci sta ad uscire ai primi turni di uno Slam (l’ultima volta che non ha raggiunto almeno il quarto turno è stato a Wimbledon 2013, quando perse al secondo turno dall’ucraino Stakhovsky).
  3. Fattore sorpresa: al rientro da un infortunio e con la prestazione fatta a Ginevra – sconfitto al secondo turno da Andujar – nessuno si aspetta molto da lui, che quindi potrà giocare questo torneo senza la minima pressione. Un campione come lui sarà sicuramente abituato alle alte aspettative degli appassionati, ma avere più libertà e leggerezza gli permetterà di lavorare come preferisce. D’altronde, l’ultima volta che ha iniziato uno Slam senza pressioni sappiamo com’è andata a finire…
  4. Al primo turno ha trovato un qualificato, l’uzbeko Istomin, che sicuramente non è quello dei tempi migliori. Può essere quindi un buon match, che non porti via troppe energie psicologiche e che gli permetta di ritrovare alcuni automatismi, fondamentali per il proseguimento.
  5. Viene da un lungo periodo di inattività che paradossalmente può aver aiutato il suo fisico. Alla sua età infatti è importante arrivare preparati e riposati ai quattro grandi appuntamenti, dove è previsto uno sforzo maggiore visto il formato 3 su 5 della partita. Un fisico riposato può dargli risposte positive, soprattutto qualora dovesse superare i primi turni.

5 motivi per cui non farà bene:

  1. La sconfitta al rientro nel torneo di casa ha fatto emergere molte carenze soprattutto negli spostamenti, in cui è sembrato deficitario anche rispetto all’ultima apparizione a Doha. Inoltre, nel momento in cui aveva ribaltato il match si è spenta la luce. Se a Parigi troveremo quello stesso Federer non andrà molto lontano.
  2. La superficie non lo aiuta, qui a Parigi ha fatto fatica anche quando era al meglio fisicamente. Sulla terra ha incassato le peggiori sconfitte ed ha dimostrato di essere vulnerabile contro diversi giocatori.
  3. Sorteggio non fortunatissimo, infatti oltre al primo turno ha varie mine vaganti come la possibile sfida con Cilic al secondo turno – partita che negli anni passati ha assegnato un titolo Major – o la wildcard francese Rinderknech, che ha fatto bene nei tornei in preparazione al Roland Garros. Per di più è nello stesso quarto del numero 1 al mondo Novak Djokovic. Sicuramente sperava di meglio.
  4. Quest’anno ha giocato solo due tornei, di cui uno a febbraio e per di più sul cemento. In vista dell’appuntamento parigino ha giocato solo un match su terra, aspetto che può penalizzarlo nei primi turni.
  5. Ha pur sempre 40 anni e non giocando da molto non sappiamo come può reagire il suo fisico alle fatiche del 3 su 5. Sicuramente si sarà allenato in modo da essere al meglio, ma l’allenamento non potrà mai avere la stessa intensità di una partita.

Luciano de Gregorio

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