Sinner vince ancora a Pechino e raggiunge i quarti di finale

Grazie alla vittoria sul russo Roman Safiullin, Jannik Sinner si garantisce l’accesso ai quarti di Pechino contro il ceco Jiri Lehecka. Continua la difesa del titolo dell'ATP 500 conquistato lo scorso anno.

Di Damiano Battiato

Dopo aver sconfitto al suo esordio nel torneo il cileno Nicolas Jarry, Sinner si ritrova a quattro passi dal termine a dover fronteggiare il russo Roman Safiullin, una conoscenza più vecchia di un anno visto il loro ultimo incontro disputato a Wimbledon del 2023, vinto da Sinner per 3-1, in una sorta di rivincita Italia-Russia, già anticipata dall’incontro fra Kotov e Cobolli vinto da quest’ultimo nello stesso contesto.

Se da un lato il russo parte bene a servizio non facendo giocare Sinner, se non una volta in maniera qualitativamente errata in termini di profondità, al nostro tennista sembrerebbe tremare il braccio da come fa intuire il primo servizio subito in doppio fallo, in seguito sbaglia spesso il primo servizio, concede addirittura tre palle break, la terza sul vantaggio acquisito ad oltranza viene vinta dal russo per un secondo servizio troppo lezioso che permette a Safiullin di esprimere la sua prepotenza offensiva condita di lungolinea inarrivabili per Sinner, 0-2.

Di sicuro, Sinner non è al 100% della sua condizione, e per una sua reazione bisogna attendere, dopo un quarto game ben gestito, il quinto game in cui comincia ad intravedersi il suo gioco distinguibilissimo, fatto di colpi martellanti, profondi e veloci quasi a toccare la riga di fondocampo che costringono Safiullin a vanificare il suo break di vantaggio.

Ma è una gioia che dura ben poco perché, per via di una serie di errori di valutazione durante lo scambio che gli fanno cambiare idea solamente all’ultimo riguardo la soluzione da giocare, Safiullin recupera nell’immediato il break di vantaggio, 2-4.

Non mancano neanche le note negative del russo, spesso durante il corso del set si è ritrovato a gestire turni di servizio davvero complicati che si protraggono per le lunghe, ma questo in misura maggiore rispetto agli altri, concede persino tre palle break all’avversario, di cui due le salva grazie al suo servizio, rischia ancora ad oltranza dopo un doppio fallo, ma si salva ancora per via di un nastro che sembra parteggiare per lui, anche quando Sinner ha praticamente vinto lo scambio, a tal punto da trasformare un suo passante tagliente in un pacco regalo dato da una palla da schiacciare comodamente a campo libero, 2-5.

Sicuramente sono interessanti gli spunti che trova Sinner a scambio inoltrato, specialmente quando insiste su una diagonale per poi trovare un’improvvisa accelerazione lungolinea, oppure quando in progressione allarga il gioco nella porzione di campo opposta rispetto a quella difesa dall’avversario.

Sono solo due dei punti che lo portano sul 3-5, poco influente visto che Safiullin è perfetto a servizio: nel peggiore dei casi, escludendo l’unico punto del game di Sinner, converte in punto al suo secondo scambio, tendenzialmente un serve and volley, soluzione che cerca molto spesso, 3-6.

Dopo un primo game di normale amministrazione da parte dell’italiano, segue un secondo game non troppo entusiasmante, sporcato da tanti errori da una parte e dall’altra, Safiullin non è neanche troppo incisivo a servizio, dall’altro lato, com’è giusto che sia, Sinner cerca colpi profondi che tuttavia mancano di precisione, a spuntarla a fatica è il russo, 1-1.

Quando serve Sinner, il russo riceve da posizione molto avanzata, addirittura con entrambi i piedi sulla linea di fondocampo nel tentativo di andare subito ad aggredire l’avversario e indurlo all’errore per la pressione, cosa che il più delle volte non funziona perché la seconda di Sinner è sufficientemente precisa da mettergliela sul corpo e impossibilitargli di regolare adeguatamente i seguenti colpi.

Il momento clou dell’incontro viene nel corso del settimo game, qualche soluzione gli viene suggerita dall’avversario, ma il più lo fa un Sinner carismatico, più propositivo soprattutto negli scambi lunghi, quando l’avversario non può far nulla per stare ai suoi ritmi, 4-2.

Senza ombra di dubbio, Sinner ha trovato una nuova intensità, ora è più efficiente a servizio e nell’imprimere profondità negli scambi, quella giusta per far toccare alla palla la riga di fondocampo e mettere in seria difficoltà l’avversario. La smorzata non è la soluzione più congeniale di Sinner, ma Safiullin non scherza con le volèe sotto rete, finora il suo colpo in media peggio riuscito, 5-2.

Di fronte ad un Sinner che ha ritrovato piena fiducia nei propri mezzi, Safiullin si sente troppo minacciato per non cercare nell’immediato soluzioni di gioco troppo affrettate che spesso lo conducono ad errori, talvolta imbarazzanti come quando si ritrova sotto rete (finora la posizione più disagiante per lui) a gestire una palla molto lenta. Chiude dunque Sinner in bellezza rispondendo ad una smorzata dell’avversario con una volèe diagonale a cui Safiullin risponde sì, ma sulla racchetta di Sinner ben posizionato sotto rete che deve solamente poggiare palla nel campo avversario, 6-2 e tutto da decidersi al terzo set con un Sinner rinnovato e ora più che mai in partita.

Jannik Sinner defeats Roman Safiullin in Beijing | ATP Tour | Tennis

Dopo una partenza sprint a servizio di Sinner, al game successivo spesso cerca soluzioni profonde, talvolta troppo lunghe per essere tenute in campo, talvolta troppo efficaci per essere tenute dal russo, e discutibile l’idea di questi di andare a chiudere a rete lo scambio appena dopo il servizio, due volte di fila la prova e due volte di fila gli dà torto per due passanti eccellenti di Sinner, 2-0.

Si presenta una doppia possibilità di salvezza per Safiullin al game successivo, due serve and volley stavolta vincenti per Sinner vanificano il tutto, così come i suoi seguenti preziosismi tecnici, da annotare una smorzata perfetta sia in tempismo per aver colto l’avversario impreparato in contropiede, sia in esecuzione, per non aver neanche fatto toccare palla all’avversario prima del doppio rimbalzo sul cemento cinese, 3-0.

Si gioca di botta e risposta per tutto il resto dell’incontro, ma quella decisiva arriva dopo due ore e ventuno minuti di gioco totali, quando Safiullin può solamente sperare di colpire ma non affondare l’avversario alla sua seconda di servizio, ma Sinner è troppo in forma per mostrare segni di cedimento; quindi, lo punisce nel giro di pochi scambi conclusi da sue eccellenti variazioni, l’ace finale è la ciliegina sulla torta e 6-3 è il risultato finale di questo set.

Finisce dunque nel migliore dei modi una partita largamente sofferta all’inizio, probabilmente più per cedimenti psicologici dovuti a cause fuori campo, come il caso del presunto “doping” da parte di Sinner che sembrava oramai chiuso ma di fatto riaperto dal ricorso dell’agenzia mondiale antidoping al tribunale arbitrale dello sport e/o la zia che è venuta a mancare a cui porgiamo le nostre più sentite condoglianze; nonostante tutte le peripezie che deve affrontare nel corso della sua travagliatissima carriera, ancora una volta, come nella partita precedente contro Jarry, Sinner ci ha dato prova di una grandissima solidità mentale e di una forza di volontà che lo fa marciare sempre una spanna sopra tutto e tutti, e il suo cammino regalerà ancora tantissime emozioni a seguire, oltre il quarto di finale che si è conquistato contro il ceco Jiri Lehecka.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Potrebbero interessarti...