US Open 2022, Berrettini e Kyrgios cedono, in semifinale vanno Ruud e Khachanov

È il mercoledì dei quarti di finale della parta alta per il tabellone maschile a Flushing Meadows, l’Italia aspetta Matteo Berrettini, New York, e il mondo, aspettano, Nick Kyrgios.

Apre il programma Matteo, opposto al numero 7 del ranking Casper Ruud. Già dal secondo game del match si intuisce che vento tira sull’Arthur Ashe. Berrettini fa una gran fatica in ogni punto e in ogni game, è pesante negli spostamenti, il dritto è troppo falloso, anche con i piedi dentro il campo, e il rovescio è sempre scarico. Il servizio non fa il suo dovere, la prima non entra quanto vorrebbe e non fa male quanto dovrebbe. Ruud dal canto suo sa perfettamente cosa deve fare, ha preparato la partita alla perfezione e esegue alla perfezione, anche meglio di come se l’aspettava, per sua stessa ammissione. Mette a nudo i difetti del suo avversario, con il dritto muove l’azzurro da una parte all’altra oppure lo inchioda sull’angolo del rovescio per poi farlo arrivare in corsa sull’altro lato. Ma soprattutto il norvegese risponde sempre, e in modo insidioso, al servizio di Berrettini, disinnescando un cardine del gioco di Matteo (nei primi due set Ruud risponde alla prima di servizio del romano nel 77% dei casi).  La somma di queste parti è uguale al 6-1 5-1 15-40 dopo meno di un’ora di gioco.

epa10089550 Casper Ruud of Norway, right, takes a pose with the trophy after wining his game against Matteo Berrettini of Italy, left, during the final round game at the Swiss Open tennis tournament in Gstaad, Switzerland, 24 July 2022. EPA/ANTHONY ANEX

Dopo due set point annullati si inizia a intravedere un Berrettini diverso, un Berrettini che finalmente sta iniziando ad entrare in partita. Strappa per la prima volta nel match la battuta al suo avversario, accorcia fino al 5-4, e, anche se successivamente Ruud riuscirà a chiudere il set, quei game serviranno a Matteo per cambiare l’inerzia del match all’inizio del terzo.

Ruud sembra essere più incerto, è meno incisivo da fondo, e cambia inaspettatamente la tattica che fino a quel momento aveva dato i suoi frutti, arretrando la sua posizione in risposta. Nel mentre aumenta l’efficacia del servizio di Berrettini, che sembra piano piano sciogliersi, sia fisicamente che come colpi, ora più pesanti. Gli scambi sono più equilibrati e con due giochi molto tirati entrambi vinti, uno per strappare la battuta al norvegese e l’altro per confermare il break di vantaggio, Matteo si porta avanti 3-0. L’italiano allunga fino al 5-2, dove si procura due set point consecutivi, non sfruttati, che si riveleranno decisivi, in negativo, per l’italiano.

Sul 5-3 infatti la prima di servizio di Berrettini torna a incepparsi, l’attuale numero 13 del ranking prova ad aggrapparsi a qualche serve and volley, che non ha però l’effetto sperato. Casper trova le contromisure, con delle risposte nei piedi dell’avversario, e alla seconda occasione del game esegue il contro-break, e, successivamente, l’aggancio. Si arriva al tie-break, che per Berrettini è da dentro o fuori. Anche questa tensione probabilmente si fa sentire per Matteo, sembra di essere tornati alla prima ora di partita, il servizio dell’azzurro gli procura un solo punto diretto ed è sempre Ruud ad essere aggressivo ed a gestire gli scambi: 7 punti a 4 il tie-break per lui.

6-1 6-4 7-6 per Ruud, che trova la sua prima semifinale agli US Open, e intravede l’inaspettato sogno di una vita di diventare numero 1 al mondo, che sarà realtà se raggiungerà la finale e se nell’altra parte del tabellone non lo farà Carlos Alcaraz.

Finale dell’ATP Miami Open 2022, (photo: AP)

La nota positiva per Matteo è che anche questa volta non è uscito dal campo senza lottare. Ora tornerà a lavorare per togliersi le soddisfazioni che merita, con la consapevolezza che la cosa più importante per lui è che la sfortuna lo lasci in pace almeno per un po’.

Svanisce invece il sogno US Open, e primo titolo Slam, per Nick Kyrgios, sconfitto per 5-7 6-4 5-7 7-6 4-6 nella maratona notturna con Karen Khachanov. Dopo la partita monstre giocata contro il numero 1 del mondo Daniil Medvedev, è un Kyrgios insolitamente “composto” quello che si approccia al match con Khachanov, forse consapevole che il suo avversario non è di quelli che si lasciano scalfire da qualche stravaganza, di gioco e non.

In un match dominato dai servizi, sono alcuni passaggi a vuoto dell’australiano a metterlo nei guai: sotto 5-6 alla battuta nel primo set, sulla seconda di due palle break sul 4-4 del secondo set, sotto 5-6 al servizio nello stesso parziale, e nel primo game del quinto e decisivo set, subendo un break poi non recuperato.

Nick ha messo in mostra alcune sue solite magie (anche se in quantità inferiore rispetto ai turni precedenti), ma ha forse accusato la pressione di essere per la prima volta uno dei favoriti (se non il favorito) per la vittoria di uno Slam.

Partita invece estremamente solida di Khachanov, soprattutto al servizio, con cui raggiunge il suo miglior risultato in un Major, ovvero la semifinale. Non è andato giù però al russo il fatto che il pubblico di New York fosse totalmente schierato a favore di Kyrgios, “adottandolo” e cercando di trascinarlo al successo, e magari fino alla finale. Un po’ di nervosismo infatti da smaltire per lui a fine match nell’intervista sul campo: “Ah adesso mi applaudite?”, ha detto rivolgendosi polemico verso gli spalti dell’Arthur Ashe.

La semifinale della parta alta del tabellone dello US Open 2022 vedrà dunque opposti Casper Ruud e Karen Khachanov, in un match che non sarà il più esaltante del torneo, ma che è il trionfo del duro lavoro, della costanza, e dei “gregari” che si prendono le meritate luci della ribalta.

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