ESCLUSIVA – Federica Di Sarra a caccia del riscatto “Non voglio avere rimpianti”

Federica Di Sarra è stata autrice di un 2022 da dimenticare, dopo esser stata ad un passo dal tabellone degli Us Open 2021. L'azzurra ha accettato di raccontarsi qui su Tennis Circus

Il tennis si sa è uno sport diabolico: un giorno sei ad una passo dal main draw degli Us Open ed un anno dopo ti ritrovi fuori dalle 600 giocatrici del mondo. Questo è quanto successo a Federica Di Sarra, che nel 2021 ha espresso un tennis di altissimo livello, arrivando ad un passo dal sogno Slam. Poi dodici mesi costellati di infortuni fisici e di altri problemi fuori dal campo l’hanno costretta a ripartire quasi da zero.

Federica sembra aver accettato la sfida, iniziando questo 2023 dai tornei minori e riuscendo subito a levarsi una soddisfazione: la vittoria del torneo Open in Trentino Alto Adige che le ha consegnato il pass per le pre-qualificazioni degli Internazionali BNL d’Italia di quest’anno. Così si è espressa Di Sarra ai nostri microfoni:

Ciao Federica, innanzitutto grazie per aver accettato quest’intervista. Partirei dal passato recente: sei riuscita a strappare il pass per le pre-qualificazioni degli Internazionali BNL d’Italia 2023 vincendo la tappa in Trentino Alto-Adige. Questo torneo rappresenta un punto da cui ripartire dopo il brutto 2022 vissuto?

“Innanzitutto grazie mille a voi. Sono sincera mi sono iscritta a questo torneo principalmente per motivi economici, perché mi trovavo a Verona dal mio preparatore e visto che Verona-Ortisei è vicino ne ho approfittato per fare qualche partita e per motivi economici. Ma nei programmi al 90% non c’è la partecipazione al foro.”

Torniamo alla passata stagione in cui hai affrontato diverse peripezie fisiche e non solo: quanto è difficile ripartire praticamente da 0 dopo esser stata ad un passo dal Main Draw di uno Slam pochi mesi prima?

“Ricominciare da 0 non è difficile, ma difficilissimo. Ritrovarsi da giocare le quali di uno Slam, dall’essere 190 del mondo e dal poter affrontare una stagione 2022 nella maniera più positiva del mondo, a dover combattere con diversi infortuni, iniziando con la spalla a Gennaio, quando sono andata in Australia senza quasi poter battere. A Marzo ancora un altro infortunio, il cambio allenatore, fattori extra tennis che mi hanno influenzato ed influito parecchio.

È stata una stagione tremenda l’anno scorso, e tutt’ora la ruota non gira: in autunno durante la Serie A mi sono stirata dopo aver dato un 6-1 a Parrizas Diaz (70 WTA n.d.r.), a metà gennaio mi sono dovuta fermare per la schiena. Ora sono stata a giocare dei 15.000 in Tunisia ed ho avuto ai quarti del primo torneo una brutta influenza. Io spero sempre che stando lì aggrappata le cose possano tornare ad andare bene. È difficile ritrovarmi da settembre che ero 250 a ora che sono 600, ma sono consapevole di poter ancora dare qualcosa a questo sport e quindi sto cercando di avere la forza mentale di vivermi il presente, qualunque esso sia”.

A dimostrare le molte difficoltà della scorsa stagione sono stati anche i diversi cambi di coach che hai affrontato in poco tempo. Come mai hai cambiato così tanto?

“Sicuramente non mi diverto a cambiarli (ride n.d.r.), ma purtroppo sono stata costretta, nonostante io sia stata da allenatori ottimi e a mio avviso tra i migliori in Italia. Sicuramente con tutti ho fatto fatica a trovare un punto di incontro sulla mia gestione. Avere a che fare con una ragazza di 30 anni non è la stessa cosa di farlo con una di 15/20 anni.

Sono sempre stata abituata a gestirmi da sola, in più ho il mio carattere e sono sempre stata una che tende a fidarsi poco. Invece ho trovato degli allenatori che mi volevano gestire al 100% come volevano loro, dentro e fuori dal campo. In più conta anche la parte economica, con alcuni allenatori non sono riuscita a trovare degli accordi per far sì che mi seguissero nei tornei.”

Quali sono gli obiettivi per questa stagione? Ti sei posta qualche target da raggiungere in classifica oppure ti “basta” tornare a giocare il tuo tennis?

“Non mi sono posta nessun obiettivo. Vorrei ritrovare il mio tennis, ma in primis il mio fisico. Se sto bene fisicamente il mio tennis va e di conseguenza anche la mia testa. L’obiettivo è infortunarmi il meno possibile. Inoltre ora verso Aprile ci sono tantissimi tornei e ci sarà modo di giocare più partite possibili. L’intento è quello di tornare a certi livelli sia di gioco che di classifica. Difendo solo una quarantina di punti in estate, quindi tutto quello che viene è positivo, ma non è questa la priorità. Voglio solo stare bene e provare a “godermi” questi ultimi anni che mi rimangono, cercando di fare meglio ogni giorno. Penso che con il lavoro e la continuità i risultati prima o poi arrivino.”

Nel 2016 in un’altra intervista qui su Tennis Circus hai affermato che in quel momento vedevi il tennis in primis come un lavoro e poi come un hobby . Oggi a distanza di oltre 6 anni la tua concezione del tennis è cambiata oppure confermeresti quella risposta?

“Non mi ricordo purtroppo l’intervista del 2016. Quello che ti posso dire è che quando giochi a certi livelli diventa un lavoro, nel senso che dedichi la maggior parte della giornata alla cura di ogni minimo dettaglio. Non si tratta solo delle ore sul campo da tennis, ma la prevenzione e la cura del proprio corpo. Ovviamente non deve mancare la passione e il divertirsi in campo. Secondo me lavoro equivale alla passione e viceversa.”

Per il tuo futuro post carriera professionistica ti vedi ancora strettamente legata al tennis oppure hai in mente una seconda vita appendendo la racchetta al chiodo definitivamente?

“Ogni tanto ci penso: mi piacerebbe sicuramente rimanere nel mondo del tennis e trasmettere quello che ho vissuto e quello che ho sicuramente nel tennis femminile. Quando smetto definitivamente di giocare facendo ovviamente gavetta perchè tutt’ora come giocatrice mi piace imparare anche per poterle trasmettere in un dopo.”

Guardando un attimo alla tua carriera da professionista hai qualche rimpianto?

“Uno dei motivi per cui non ho ancora appeso la racchetta al chiodo è proprio perchè non voglio avere rimpianti. Penso di non aver ancora dato e fatto il massimo di quello che posso. Non voglio ritrovarmi a ritirarmi e avere dei rimpianti. Riguardo il passato, anche recente, li ho: io lo scorso anno venivo anche da alcune cose extra-tennis che non mi hanno fatto vivere serenamente.

Probabilmente se avessi fatto qualcosa diversamente ora la classifica sarebbe diversa. Io ho ricominciato a giocare a metà 2017, ma ho iniziato a far le cose fatte bene da dopo il lockdown, anche obbligata da alcune scelte economiche. È uno sport che non è solo dentro al campo. Quello che rimpiango è non aver potuto fare una carriera con continuità da quando avevo 17 anni ed ero 400 del mondo. Però proprio per questo motivo non voglio vivere ancora di rimpianti e voglio fare il massimo fino a quando non smetto definitivamente.”

Se invece dovessi dare un consiglio ad una giovane ragazza che si sta avvicinando alla carriera da professionista, cosa le diresti?

“Le consiglierei di avere sempre passione, divertimento, dedizione ed attitudine per questo sport, che è sicuramente bello per tante cose ma allo stesso tempo ti fa rinunciare a tante cose che una ragazza normale fa nella sua vita quotidiana. Tutt’ora a 32 anni faccio una vita da “vecchia” (ride), perché non puoi permetterti di fare serate, devi stare attenta ai minimi dettagli. Senza mettersi fretta quello che consiglierei è migliorarsi giorno dopo giorno, senza guardare ai risultati. Ognuno ha il suo percorso, ed è uno sport che se fai le cose fatte bene prima o poi ti ripaga. Ma sicuramente divertimento e passione sono due cose che non devono mancare mai.”

Grazie mille a Federica Di Sarra per aver accettato di raccontarsi a Tennis Circus, ed in bocca al lupo per questa stagione.

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