Il tennis femminile azzurro è nelle mani di Camila Giorgi. Sia per quanto riguarda le ambizioni di annoverare una giocatrice italiana nei quartieri alti del ranking, sia in chiave Fed Cup. I risultati parlano chiaro: l’unico trofeo portato a casa nel 2018 è quello di Camila a Linz, titolo che ha coronato una stagione all’insegna dell’atleta di Macerata. Dalla semifinale al Premier di Sydney ai quarti di finale a Wimbledon. C’è poco da sorridere se si scorre la classifica: dopo Camila, numero 26 Wta, nessuna giocatrice in top 100. Quattro atlete tra le prime 200: Sara Errani (che l’8 febbraio finirà di scontare la squalifica), Martina Trevisan, Martina Di Giuseppe, Jasmine Paolini.
Che questo potesse essere l’anno della rinascita di Camila Giorgi si è visto fin dai primi giorni del 2018. A Sydney, tra l’8 e l’11 Gennaio, Camila ha messo ko una via l’altra Sloane Stephens, Petra Kvitova e Agnieszka Radwanska. La marcia della Giorgi, che era partita dalle qualificazioni, è stata interrotta in semifinale da una Angelique Kerber in stato di grazia e rivitalizzata dalla cura Fissette. L’entusiasmo dei tifosi e appassionati dell’italtennis al femminile è salito alle stelle a Wimbledon: quarti di finale, con qualche rimpianto sul match in parte dominato contro Serena Williams. Poi il trionfo a Linz e la ciliegina sulla torta del 2018 chiuso al numero 26. Best ranking abbattuto e migliorabile. Dei progressi di Camila Giorgi e di quanto da lei sia lecito attendersi abbiamo scritto dettagliatamente in questo articolo. Il 2019 segnerà per Camila anche in ritorno in Fed Cup. L’ultima apparizione in nazionale dell’atleta di Macerata è datata febbraio 2016. Nella disfatta azzurra contro la Francia, al Palais de Sport di Marsiglia, Camila Giorgi centrò l’unico punto italiano con la vittoria su Kiki Mladenovic.
Su Camila sono riposte gran parte delle speranze nello scontro di World Group II con la Svizzera, in programma a Biel/Bienne i prossimi 9 e 10 febbraio. L’impianto indoor della Swiss Arena sembra fatto su misura per esaltare le caratteristiche di gioco di Camila, ma attenzione alle avversarie e alle incognite che incombono sulla nostra squadra. Partiamo dalla Giorgi che in singolare dovrebbe vedersela con Belinda Bencic e Timea Bacsinszky. Entrambe le tenniste svizzere sono in netta ripresa. Belinda Bencic già la scorsa stagione si è ricostruita la classifica, andando a giocare i tornei minori e vincendo due Wta 125K in due settimane. Nel 2018 non è riuscita a esprimersi ai livelli del biennio 2015-2016, ma ha comunque chiuso l’anno a ridosso delle prime quaranta del mondo. Un conto in sospeso con la sfortuna lo ha avuto a lungo anche Timea Bacsinszky. Un problema dietro l’altro: la coscia, l’intervento chirurgico al polso, i malanni a Lugano e Rabat. Un incubo iniziato a settembre 2017 che ha avuto il suo lieto fine con la semifinale a Tianjin. La svolta è stato l’incontro vinto su Aryna Sabalenka: l’atleta svizzera praticamente perfetta, ha dimostrato a modo suo come l’intelligenza tattica può neutralizzare la potenza. Un dettaglio che Camila Giorgi non potrà trascurare. Per Timea parlano anche i numeri. Precipitata quasi in ottocentesima posizione, pian piano ha risalito la china e ora è numero 195.
Esattamente un giorno prima della trasferta svizzerà scadrà la squalifica di Sara Errani. La vicenda è nota, ma giova riassumerla per sommi capi. Sarita dopo i due mesi per il caso “Letrozolo”, si è vista quintuplicare lo stop, per via del ricorso presentato al Tas di Losanna da Nado Italia. Fermata ancora una volta lo scorso 8 giugno, Sara potrà tornare a giocare l’8 febbraio. Lo stop ha interrotto una serie positiva che mostrava l’azzurra in netta ripresa, tanto che a marzo era arrivato il titolo al 125K di Indian Wells. Qua un approfondimento dedicato alla vicenda di Sara Errani. Difficile prevedere se arriverà o meno la convocazione di Tathiana Garbin. Otto mesi di inattività pesano comunque sotto l’aspetto della tenuta fisica e mentale per la mancanza di attitudine al ritmo partita. Per il resto, il Capitano della rappresentativa azzurra dovrebbe attingere dal trio Trevisan, Paolini, Chiesa. Nessuna delle tre attraversa un momento positivo, ma Martina Trevisan potrebbe essere schierata in doppio con Sara Errani, in caso di convocazione della romagnola. Doppio che è comunque un altro punto debole delle italiane. Pur orfane di Martina Hingis, che ha appeso la racchetta al chiodo un anno fa, le elvetiche possono contare sulla collaudata coppia Bacsinszky-Golubic.