Dopo la prematura uscita agli Australian Open per mano di Angelique Kerber, Maria Sharapova potrà disputare i due premier in Medio Oriente grazie alle wild card concesse dagli organizzatori. La russa non gioca il torneo di Doha dal lontano 2013, in cui perse nettamente in semifinale da Serena Williams, ma vanta un titolo nel lontano 2008. A 12 anni fa risale invece l’ultima partecipazione a Dubai, in cui uscì sconfitta in finale da Justine Henin.
Permangono, però, i dubbi sullo stato di forma di Maria Sharapova dopo la sconfitta in semifinale a Shenzhen da Siniakova e al terzo turno da Kerber.
La sconfitta contro la tedesca non sorprende, ma sorprende il modo in cui è arrivata. Kerber le ha impartito una vera e propria lezione di tennis, lasciandole solamente 4 giochi in appena un’ora di gioco. Dal ritorno alle competizioni dopo la squalifica, Maria sembra ancora non essere tornata quella di un tempo, anche a causa di numerosi infortuni che le hanno impedito di giocare tornei con una certa costanza.
Agli Australian Open probabilmente sarebbe riuscita ad andare avanti nel torneo se non avesse incontrato Kerber, ma fino a quando il ranking non le permetterà di essere testa di serie, incomberà in questo rischio.
La stessa Sharapova non è contenta delle sconfitte, come ha dichiarato nella conferenza stampa dopo la sconfitta in Australia: “Non è facile accettare le sconfitte, sedersi in una conferenza e parlare di una sconfitta, ma sono qui perché sono motivata e credo di poter migliorare. Lo credo veramente, altrimenti non sarei qui.”
La domanda che sorge spontanea è: quali sono le possibilità di far bene in Medio Oriente per Maria Sharapova?
Il livello è alto, ed è assolutamente possibile affrontare una top 10 al primo turno, non essendo testa di serie, ma al momento sembra lontana dallo stato di forma migliore che possa permetterle di battere delle top player.