Con gli occhi ancora colmi di fatica ed incredulità, grazie alle prodigiose gesta notturne del nostro funambolico Fogna, ci approcciamo ad una nuova giornata di dipendenza tennistica, finché morte o narcolessia non ci separi. (Clicca qui per il programma completo della sesta giornata)
La priorità acquisita spetta al Roberto Bolle elvetico, alias Roger Federer. Il ‘promettente campioncino svizzero’ persegue indefesso la perigliosa ricerca del 18esimo Slam, non lesinando volteggi e plisse’ da consumato danzatore.
Se gli avversari incontrati nei primi due turni, Mayer e Darcis, gli hanno concesso l’intera pista da ballo per esibire lo sfavillante campionario stilistico, difficilmente il prossimo rivale offrirà al monarca altrettanta cedevolezza.
Al cospetto del numero 2 del mondo si presenterà Philipp Kohlschreiber, brevilineo condensato di talento ed inconsapevolezza.
Le qualita’ del tedesco passano spesso inosservate a causa dell’incrollabile basso profilo che lo ammanta. Superata la fuorviante apparenza da modesto comprimario, Kohlschreiber sa regalare sapide soddisfazioni, grazie ad un gioco improntato alla completezza, in cui eleganza ed efficacia spesso collimano.
L’ultimo precedente tra i due risale al torneo di Halle nel mese di Giugno, quando Federer si trovo’ a due punti dalla sconfitta. Nell’occasione Kohlschreiber fu l’unico oppositore in grado di strappare il servizio allo svizzero nel corso di tutta la rassegna erbivora del King, emulato solo da Djokovic nel corso della finale dei Championships.
Detto questo i precedenti sentenziano un parziale di dieci vittorie a zero in favore Federer, passivo ulteriormente gravato dal computo totale dei set disputati sul veloce: otto a zero. Tanti auguri, Phill.
A spalancare i battenti di questa sesta giornata, però, ci pensereanno Bernard Tomic e Richard Gasquet, in quello che si preannuncia come un gustosissimo aperitivo tennistico. L’australiano ed il francese sono due tra i più raffinati ammaestratori del circuito: la facilità con cui addomesticano la minuta sfera gialla, la cura e la delicatezza con cui la preservano dalle ingiurie del gioco e l’opulenza tecnica di cui grondano entrambi li rende unici nel loro genere. Esulando dalle rispettive turbe psichiche, spesso foriere di imperdonabili dilapidazioni, non possiamo che aspettarci un match tanto seducente quanto impronosticabile. sempre che Tomic sia riuscito a smaltire le fatiche del biblico confronto con Hewitt.
Esame di maturità per Domic Thiem. Il maturando austriaco, reduce da un glorioso mese di Luglio, nel corso del quale si è aggiudicato ben due tornei consecutivi sul rosso (Umago e Gstaad), ha palesato le croniche difficoltà di adattamento sul cemento, uscendo di scena anzitempo sia a Montreal che a Cincinnati.
Chiude il programma maschile Andy Murray, scampato alle insidie di un secondo turno tutt’altro che banale. Dopo essersi fatto dileggiare per due set dal francese Mannarino lo scozzese, per una volta non incline alla simulazione di misteriosi malanni atti a deconcentrare l’avversario, ha trovato il modo di risolvere la contesa a suo favore, avvalendosi di pazienza ed umiltà. Tra lui e gli ottavi di finale proverà a frapporsi il brasiliano Bellucci. Curiosamente tra i due vige un solo precedente, risalente alla stagione sul 2011 sul rosso di Montecarlo, ove fu proprio il carioca a prevalere. Trascorso quanto mai stagionato ed inattendibile, considerando che ai tempi il campione olimpico viveva la terra come la rappresentazione del male assoluto. Il divario tra i due è incolmabile su ogni superficie, in special modo sul veloce.
Nel match che vedrà contrapporsi l’astro nascente all’astro pasciuto del circuito WTA, ovvero Schmiedlova e Kvitova, molteplici sono i motivi di interesse.