Dalla nostra inviata, Benedetta de Paola
E una grande impresa quella compiuta dalla squadra degli azzurri. E una grande impresa perché dal primo allultimo i nostri giocatori ci hanno messo lanima, e ciascuno ha dato tutto quello che poteva per contribuire a una splendida vittoria.
Così, dopo sedici anni lItalia torna in semifinale di Coppa Davis, e a settembre proverà a continuare la sua avventura contro la Svizzera di Federer e Wawrinka.
E stato una sfida di grande tennis, e ancora una volta, come contro il Cile, la città di Napoli e il Tennis Club Napoli hanno dimostrato grande competenza nell’organizzazione dellevento. Ma d’altronde, si sa quanto nella città partenopea tutti amino lo sport.
Quando finisce un weekend come questo, si ha la stessa sensazione di quando finisce una vacanza. E d’altronde, con una location come quella di Napoli ad aprile, in vacanza sembrava di esserci davvero. Il tempo non è stato del tutto clemente, ma alla fine, dei tre giorni di sfide sulla terra rossa ricorderemo, piuttosto che la pioggia, il sole che illuminava la fantastica arena costruita sul lungomare, e che esaltava i colori di un golfo mozzafiato. Tra un punto e laltro, poter alzare lo sguardo e ammirare lorizzonte, e le barche che continuamente facevano capolino silenziosamente tra una tribuna e laltra, rispettose delle battaglie in atto, non è cosa da tutti i tornei.
In questa cornice spettacolare, i nostri ragazzi, con questa vittoria, hanno rafforzato una consapevolezza: che la Coppa Davis è una manifestazione storica ed emozionante, che chi ne sminuisce il valore non ne ha compreso il fascino, e che chi non la ama semplicemente non vi è tagliato. E che non è vero che il tennis non possa essere uno sport di squadra: ce lo avevano già insegnato le ragazze con i loro trionfi in Fed Cup, ora Fognini, Seppi, Bolelli e Lorenzi ce lo hanno confermato. E le partite tre set su cinque sono lessenza della competizione stessa: soffrono i giocatori, e il pubblico con loro, sugli spalti a non perdersi neanche un punto. E alla fine la vittoria è ancora più gratificante.
Su un cartellone di un ragazzino emblematicamente campeggiava una scritta: Fabio, Andreas, Simone, Paolo + all stadium. Poche parole che però racchiudono e descrivono nel migliore dei modi lo spirito della Coppa Davis.
La giornata di oggi, inutile dirlo, è stata la più incredibile. Con la Gran Bretagna che poteva contare su un vincitore di due Slam come Andy Murray, lago della bilancia avrebbe dovuto essere il doppio, per essere sicuri di andare in vantaggio 2-1 e riuscire poi a portare a casa domenica almeno uno dei due singolari.
Dopo la sconfitta di Bolelli e Fognini così, la strada è sembrata tutta in salita. Fognini è nel suo anno, migliore e ha un ranking da far paura (n.13 e i Top Ten sono a un passo) ma Murray è sempre Murray, e dopo le iniziali difficoltà, anche per uninfluenza che lha colto negli scorsi giorni, aveva decisamente alzato il suo livello di gioco. A preoccupare era anche la forma fisica di Fognini.
In questa assolata domenica mattina però Fabio è riuscito a giocare una partita perfetta (dopo solo uno svantaggio iniziale di un break prontamente recuperato), battendo Murray senza lasciargli neanche un set.
Oggi Fognini, oltre a essere più incisivo e vicino alla riga di fondo rispetto al match di venerdì contro Ward, è stato incredibile in difesa, riuscendo più volte a ribaltare linerzia dello scambio da fondo, trovando recuperi insperati e profondità. E anche questa capacità difensiva che gli aveva permesso di vincere in questo inizio di 2014 a Vina del Mar e di raggiungere la finale a Buenos Aires, e che oggi ha ritrovato, giocando con grande classe una partita difficile contro un campione come Murray. Brillante e ispirato, e allo stesso tempo concentrato, Fabio con i suoi recuperi, alcuni pallonetti di grande precisione, e tanti drop-shot ha esaltato tutti.
Il pubblico di Napoli daltro canto lha adottato da subito, da quando, appena arrivato nella città partenopea, ha mostrato il suo amore per la città, twittando anche una foto con una maglia raffigurante Maradona. Niente di meglio per conquistare i napoletani. E allora Iamm uagliò!.
Nel secondo match, anche a Seppi è toccato un compito non semplice. Lavversario era lontano anni luce da Murray, e 153 posizioni in classifica. Ma, se Fognini vive il periodo migliore della sua carriera, per Seppi invece questanno non è certo uno dei più felici. Dopo la vittoria contro Hewitt agli Australian Open, ha portato a casa nei mesi successivi solo tre partite. Oggi Seppi ha sprecato parecchie occasioni e sbagliato non poco, ma Ward non aveva le armi per metterlo seriamente in difficoltà, men che meno su questa superficie. Alla fine quindi Andreas è stato come sempre mentalmente solido, e ha fatto quanto bastava per portare a casa il punto decisivo.
In semifinale, contro due giocatori del calibro di Federer e Wawrinka, ci sarà davvero solo da giocarsela. Certamente la Svizzera sceglierà una superfice veloce, rendendo tutto più difficile. Ma da ora a settembre ne passerà di tempo, e nessuno può prevedere quale sarà lo stato di forma di tutti i giocatori per allora. Per adesso, cè unintera stagione sulla terra rossa da giocare, e, per Fognini e gli altri, non cè niente di meglio che partire con una vittoria come questa.
Foto: Benedetta de Paola