La fase finale della Coppa Davis 2024 in scena a Malaga si apre con una grande sorpresa: la Spagna di David Ferrer viene sconfitta per 2-1 dall’Olanda ed è costretta ad abbandonare i sogni di gloria verso l’Insalatiera che manca dal 2019. Giornata comunque di festa per il tennis spagnolo che ha trasformato il tie dei quarti di finale in una grande festa per Rafael Nadal, all’ultimo ballo della propria carriera.
È stata proprio la leggenda spagnola ad aprire il confronto: a sorpresa Ferrer ha scelto di schierare il maiorchino nel primo singolare facendo a meno di Pedro Martinez, numero 41 del modo, e Roberto Bautista Agut, numero 46 del ranking ATP. La scelta di ‘Ferru’ si è però rivelata fatale. Un Nadal mai veramente in partita si è arreso con un doppio 6-4 a Botic Van de Zandschulp, che, nonostante le forti emozioni, è riuscito a portare il primo punto alla propria nazione.
Carlos Alcaraz ha provato a caricarsi sulle spalle la Spagna sia in singolare che in doppio. Nella sfida tra i n.1 il campione di Wimbledon ha superato Tallon Griekspoor per 7-6, 6-3. In una partita estremamente equilibrata l’iberico ha fatto la differenza nelle fasi finali del primo set, chiuso con un parziale di 11 punti a 0, e ad inizio del secondo in cui è salito rapidamente 3-0 portando la serie di punti vinti a 23-2.
Nel doppio Alcaraz affiancato da Marcel Granollers si è arreso a Wesley Koolhof e Van de Zandschulp. Le due coppie hanno dato vita ad una partita bellissima giocata fino all’ultimo punto. I due olandesi si sono imposti con un doppio 7-6 grazie ad una delle migliori partite in carriera di Koolhof. Il doppista orange ha giocato a livelli altissimi per tutto l’incontro trascinando il compagno alla vittoria e posticipando il proprio ritiro: la Davis infatti sarà l’ultimo torneo da professionista anche per Koolhof.
Una volta terminato il doppio sul campo di Malaga è stato il momento della cerimonia di addio per Rafael Nadal. Con tutti i campionissimi spagnoli presenti in campo e sugli spalti la federazione iberica ha fatto un doveroso tributo al proprio fenomeno con video e parole di avversari ed amici che hanno condiviso parte della leggendaria carriera del maiorchino. Rimane l’amaro in bocca per il triste epilogo di una carriera leggendaria, forse condizionato da scelte di riconoscenza piuttosto che da vera meritocrazia.