Nadal e quella vittoria a Madrid che rimase nei cuori dei suoi beniamini

Era il 19 ottobre del 2005 e quel giorno nessuno dei presenti alla Madrid Arena de la Casa de Campo si aspettava di assistere a un epico match tra il beniamino di casa Rafael Nadal e il croato Ivan Ljubicic.

Con qualche giorno di ritardo celebriamo il decimo anniversario di una delle tante vittorie di Rafael Nadal ottenute in carriera. Era esattamente il 19 ottobre del 2005 e quel giorno nessuno dei presenti alla Madrid Arena de la Casa de Campo si aspettava di assistere a un epico match tra il beniamino di casa Rafael Nadal e il croato Ivan Ljubicic.

Al di là dell’importanza del titolo conquistato, si tratta di una delle vittorie che issarono definitivamente il maiorchino nell’élite del tennis, perché dimostrarono al mondo intero il carattere e la tenacia di un guerriero, capace di ribaltare l’inerzia dell’incontro e di rimontare uno svantaggio di due set.

Erano gli anni in cui i tornei Master Series si concludevano con la finale al meglio dei 5 set (oggi previsti solo nei tornei dello Slam e in Coppa Davis) e quello di Madrid in particolare si giocava ancora sul cemento indoor (fu convertito in terra nel 2012). Rafa aveva 19 anni e veniva da un’annata fantastica, coronata con la sua prima affermazione al Roland Garros, alla prima partecipazione, e con la vittoria della Coppa Davis con la sua nazionale. Fu proprio in quel giorno che il pubblico di Madrid si innamorò definitivamente del nativo di Manacor.

hqdefaultE non certo per via dei pronostici, tutti in favore di Nadal, ma proprio per l’andamento della partita che vide una vera e propria resurrezione dello spagnolo quando il match sembrava ormai compromesso. Il maiorchino si è trovato di fronte il lucido ed esperto giocatore croato, arrivato in finale quasi in sordina e capace con il suo gioco tattico e metodico di raffreddare e stemperare la foga di qualsiasi avversario, anche di un giocatore “caliente” come Nadal. Un avversario inferiore allo spagnolo ma in ottimo stato di forma poiché veniva dalle vittorie consecutive a Metz e Vienna senza mai perdere un game al servizio.

Nella prima parte del match Lubo aveva dispiegato tutto il suo arsenale di colpi per affondare lo spagnolo e la sua supremazia era stata sottolineata anche dal fair play del pubblico madrileno che applaudiva ai colpi e ai vincenti del croato. Con servizi a 230 chilometri orari, bastonate di diritto e di rovescio, ottima padronanza della rete, Ivan il Terribile si lanciava a un soffio dal titolo. Un 6-3, 6-2 che pesava come un macigno sulle speranze di Nadal.

ljubicic-abc--644x362Il croato non sapeva a quanti chilometri di corsa distava la vittoria, né quanti altri minuti avrebbe dovuto impiegare, ma sapeva di essere a un solo set dalla sua prima affermazione in un torneo dei Master Series. Ma come spesso accade nel tennis, sono i dettagli a cambiare l’inerzia dei match. Ljubicic, a causa della stanchezza e dell’ansia di raggiungere il traguardo mai raggiunto, cominciava a perdere lucidità e i suoi vincenti si trasformavano sempre più spesso in errori gratuiti. Nadal non si faceva certo pregare e prendendo coraggio, senza ormai nulla da perdere e grazie alle titubanze del croato, cominciava a costruire la rimonta, lanciandosi all’attacco e prendendo in mano il gioco.

Il pugno di Rafa cominciava ad alzarsi sempre più spesso, così come quelli dei tanti spettatori sugli spalti. Nadal si aggiudicava così il terzo set per 6-3: la rimonta non era ancora completa ma già l’inerzia del match, oltre che il clima nella Madrid Arena, era cambiato. Lubo aveva perso la calma e la pazienza dei primi due set, mentre Nadal acquisiva sempre più confidenza e veniva lanciato all’attacco dal rinnovato fervore del pubblico.

Il quarto set fu un prolungamento del terzo: Rafa controllava il gioco e il suo dominio veniva interrotto soltanto dal servizio di Ljubicic che in alcuni casi risultava ancora imprendibile. Il set si concludeva con il 6-4 per il maiorchino e preannunciava un quinto set da infarto.

usop_7In avvio, riemergeva tutto l’orgoglio e la forza mentale di Lubo che riusciva a conquistare un break e a issarsi sul 2-0. Ma a quel punto, in vista del traguardo, il braccio del croato tornava nuovamente a tremare. Due doppi falli nello stesso game consentivano infatti a Nadal di scongiurare la sconfitta e di portare l’incontro al tie break.

Ma ormai la sceneggiatura di questo film era stata già scritta. Nadal spinto dal pubblico non sbagliava più. A sancire il lieto fine per il maiorchino era una palla del croato che finiva in rete, facendo esplodere il pubblico madrileno e facendo esultare Nadal, mai entrato così tanto nei cuori del pubblico come quella volta.

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