Tomeu Salvà: “Si imparano sempre molte cose da Nadal”

Tomeu Salvà, migliore amico di Nadal e attuale professore nella sua accademia, ha parlato a "El espanol" della sua vita nel mondo dell'insegnamento.

Uno dei migliori amici di Rafael Nadal, l’ex tennista Tomeu Salvà, ha concesso un’intervista al giornale on-line “El espanol”, analizzando com’è la sua vita alla Rafael Nadal Academy dopo il suo prematuro ritiro da giocatore, quando aveva solamente 21 anni. Tomeu è mancino, come Nadal, e insieme hanno trionfato in tutti i tornei giovanili e cadetti in cui hanno giocato insieme; tanto nell’individuale, come nel doppio. Di fatto, era normale che i due finivano per affrontarsi nei turni finali dei tornei, dove lì vinceva sempre Rafa. Nonostante il peso di dover stare sempre sotto l’ombra dell’attuale numero 1 del mondo era notevole, Salvà ha ottenuto risultati importanti come tennista, come ad esempio diventare campione juniores in Spagna e in Europa. Inoltre, lui e Rafa sono stati campioni d’Europa e del mondo in tutte le categorie di doppio. Tomeu ha analizzato il suo ritiro dal mondo del tennis a soli 21 anni, lasciando in chiaro che fu maggiormente un aspetto mentale, più che fisico: “Ho ottenuto buoni risultati negli anni trascorsi a Barcellona. Io e Rafa siamo stati campioni del mondo per due volte. A 17 anni ero già alla posizione numero 400 del mondo. Era un ranking molto buono per l’età che avevo. Decisi di fare un passo avanti nella mia carriera, iscrivendomi all’accademia di Francis Roig e notai che mi stavo bloccando, specchiandomi sempre a Nadal, che procedeva a passi giganti. Non ho saputo reggere mentalmente, mettendomi troppa pressione. Vedermi non avanzare per tre anni mi è costato moltissimo e così ho deciso di fermare la mia carriera di giocatore”.

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Alla domanda se ha pensato o meno al ritorno sui campi, il baleare ha affermato che ha sempre pensato di tornare, però il mondo dell’insegnamento ha significato molto per lui e questo lo ha portato a dover fare una scelta: “Ho sempre avuto le porte aperte per tornare nel circuito. All’inizio si trattava solo di uno stop temporale, poi però ho cominciato a lasciar passare il tempo, fino a rifiutare una wild card per il torneo Conde di Godò. A settembre di quell’anno ho cominciato a lavorare con la federazione delle Baleari e mi è piaciuto molto il mondo dell’insegnamento. Mi piace trasmettere giorno per giorno, ai ragazzi più giovani, i valori dello sport e vedere quali sono le evoluzioni di questi ragazzi. Segnare loro degli obiettivi e quando essi non si evolvono, chiedermi a cosa è dovuto questo arresto”. Attualmente, Tomeu sta lavorando presso la Accademia di Rafael Nadal, dove segue in particolare Jaume Munar e Christian Garin: “Garin ha un grande futuro. E’ un tennista con molta forza e che ha un gran servizio e dritto. La parte mentale è dove è un po’ più impacciato perché gli manca un po’ di maturazione. Lì è dove stiamo cercando di migliorare. Con Munar è totalmente il contrario, l’aspetto mentale lo affronta molto bene, ma deve migliorare l’aspetto tennistico”. Per finire, Tomeu ha parlato della grande esperienza che ha avuto quest’anno, viaggiando a Pechino per vedere il suo migliore amico, qualcosa che non faceva dai tempi di Indian Wells 2015: “L’esperienza è stata molto bella. Da Nadal si apprende tantissimo, Rafa è molto critico e ha una visione molto argomentata di tutto”, ha concluso.

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