Chris Evert, che è nata il 21 dicembre 1954 e oggi compie 63 anni, non è soltanto considerata una delle tenniste più forti e vincenti di tutti i tempi, ma anche un simbolo e una presenza costante nell’iconografia di questo sport negli anni Settanta e Ottanta. Oltre che essere complessivamente rimasta per sette anni in prima posizione nella classifica del ranking WTA (la prima in assoluto), Chris detiene ancora oggi il record della più alta percentuale di incontri vinti (89,96 per cento) nella storia del tennis professionistico sia maschile che femminile. In 12 anni di carriera sportiva, tra il 1974 e il 1986, ha ripetutamente vinto tutti e quattro i tornei del Grande Slam, e almeno uno allanno: tre volte Wimbledon, due volte gli Australian Open, sei volte gli US Open e sette volte il Roland Garros, sulla terra battuta (la sua superficie preferita). Proprio sulla terra battuta, all’età di appena 5 anni, prese in mano la racchetta per la prima volta, supervisionata da suo padre Jimmy che le ripeteva costantemente: “Porta la racchetta indietro, girati lateralmente, entra in campo quando colpisci la palla”. Non lo dimenticò mai.
Nel 1972, una ragazzina esile e bionda solcava i campi dellAll England Club di Londra, accompagnata dalla mamma. Si distinse subito per la sua classe e freddezza in campo, per la semplicità e la scioltezza con le quali colpiva la palla, per il suo timing perfetto, quasi angelico, che le permetteva di trovare gli angoli più nascosti e spettrali del campo: lintelligenza tattica, la concentrazione, la perfetta coordinazione nei movimenti, il controllo di palla erano gli ingredienti di un gioco solido, lineare, preciso, caratterizzato da colpi completamente piatti che si svolgeva essenzialmente da fondo campo, con rare escursioni a rete, effettuate il più delle volte solo per chiudere il punto. Potremmo dunque affermare che un aspetto peculiare della Evert, a parte lo stile di gioco, era leleganza, la leggiadria e la sua finezza, doti innate che solo le vere Ladies possiedono.
Ho sempre giocato per vincere. Perdere mi feriva. Sono sempre stata determinata nel voler essere la migliore disse a fine carriera Chris, paragonabile, seppur con le dovute differenze, per caratteristiche fisiche e comportamentali, alla principessa Lady Diana. Una sua peculiarità è sempre stata quella di non far trasparire emozioni allesterno, chiudendosi in una bolla di vetro dal primo minuto sino allultimo del match, e mantenendo un self-control da far invidia a tutte le sue colleghe, compresa la sua acerrima rivale, nonché amica, Martina Navratilova. Infatti, la rivalità con unaltra forte e famosissima tennista degli anni Sessanta e Settanta, Billie Jean King, fu sostituita nel tempo da quella che viene ancora oggi ritenuta una delle più famose rivalità sportive nella storia del tennis femminile: quella di Evert contro la statunitense e cecoslovacca Martina Navratilova. In circa 15 anni, Evert e Navratilova, oggi grandi amiche, hanno giocato contro in 80 partite, tra cui 60 finali di un torneo, stabilendo un record assoluto nella storia del tennis (43 vittorie per Navratilova, 37 per Evert). Così amiche, che poco tempo fa, la Evert è stata testimone di nozze al matrimonio tra la stessa Martina e Julia Lemigova.
Glaciale e geometrica in campo, fantasiosa, sentimentale e cordiale al di fuori. Un’antitesi particolare, enigmatica. E’ passata dal flirt molto glamour e mediaticamente acceso con Jimmy Connors al matrimonio con l’altro tennista John Lloyd, poi mollato per iniziare una relazione con Andy Mills. Anche quel matrimonio è naufragato, come pure quello successivo con un altro “Big” dello sport, Greg Norman, lo squalo bianco del golf.
In una recente intervista alla ESPN, Serena Williams, anch’ella a quota 18 Slam, ha dichiarato che in Australia cercherà di compiere il sorpasso su Navratilova ed Evert, issandosi a quota 19 Slam. Nulla però potrà mai intaccare la leggenda incarnata dalla giocatrice di Fort Lauderdale. E, in uno scambio reciproco di battute, le due si sono ripromesse di scambiare qualche palla appena avranno tempo libero. Omaggiamo Chris Evert con una citazione di Bill Tilden, che la rispecchia appieno: Il tennis è ben più di uno sport. È unarte, come il balletto. O come il teatro. Quando scendo in campo mi sento come Anna Pavlova, o come Adelina Patti, anche come Sarah Bernhardt. Vedo le luci della ribalta, sento i gemiti del pubblico.
Giorgio Lupi (Twitter: lupi_giorgio)