Chi è Lucas Catarina? Questa la domanda che molti appassionati di tennis si sono posti accendendo la televisione e ritrovandosi a guardare una partita del Masters 1000 di Montecarlo. 24 anni, Lucas Catarina (che si pronuncia al francese con l’accento sull’ultima sillaba) è uno dei tre tennisti monegaschi a figurare nel ranking Atp.
Nato a Montecarlo, si appassiona fin da piccolo allo sport, complici il padre e il nonno, entrambi calciatori. Nel momento di scegliere, però, Lucas non ha dubbi e opta per quello con la racchetta, passando gran parte della sua giornata ad allenarsi presso il Monte-Carlo Country Club. E’ proprio in questo circolo che tocca l’apice della sua carriera tennistica, attualmente ancora priva di risultati di spicco.
In occasione delle ultime edizioni del Masters 1000 di Montecarlo è stato spesso omaggiato di una wild card e lui ha fatto il possibile per onorarla al meglio. A volte ci è riuscito (nel 2018 ha spaventato Raonic, strappandogli un set), altre volte meno (nel 2019 ha raccolto appena tre games contro Munar). Ciò che non gli manca, però, è il patriottismo e l’onore di rappresentare un piccolo paese nel mondo. I suoi sogni non si chiamano slam o top 10, bensì Olimpiadi e Coppa Davis. Numero 388 del mondo con best ranking di numero 341, non è ancora riuscito ad affermarsi a livello Challenger né tantomeno Atp.
Il 2021, però, è iniziato molto bene e chissà che non possa essere l’anno della sua consacrazione. Quarti di finale al Challenger di San Pietroburgo e vittoria al Futures di Monastir sono due dei risultati che hanno preceduto l’evento più atteso dell’anno. A casa sua, che corrisponde al nome di Montecarlo, è infatti entrato nel tabellone principale grazie ad una wild card ed ha complicato i piani dell’italiano Salvatore Caruso.
Che piega prenderà la sua carriera? Probabilmente è ancora presto per pronunciarsi in merito. Ciò su cui non vi sono dubbi è il fatto che Lucas continuerà a rappresentare in maniera orgogliosa la sua nazione e farà di tutto per portarla più in alto possibile. Perché nello sport non conta il punto di partenza, neppure la grandezza o il numero di abitanti di un paese, bensì il punto d’arrivo. E Catarina vuole spingersi il più lontano possibile.