Tommy Paul elimina Zverev: ecco chi è il tennista statunitense che vuole scalare la classifica

L’ATP 500 di Acapulco, la scorsa notte, è stato teatro di una delle più sorprendenti vittorie che ci si poteva immaginare: il ventiduenne statunitense, numero 66 al mondo, Tommy Paul ha sconfitto Alexander Zverev, testa di serie numero 2 del torneo. I due si sono affrontati nel match degli ottavi di finale, e l’esito sembrava scontato… non certo in favore dello statunitense. Il numero 7 al mondo, però, non si presenta al meglio: poco sicuro al servizio, troppi doppi falli; poca brillantezza nel gioco, troppo prevedibile; poca convinzione mentale, troppo polemico. Tommy Paul ne approfitta, esprime un buon gioco, grande corsa, potenza ed efficacia. Solido al servizio, non concede break, caparbio e intelligente negli scambi. Certo Paul non è perfetto, avverte l’importanza della partita ed è molto teso, ma non vuole sprecare l’occasione e cerca sempre di condurre il gioco, e quando ci riesce diventa davvero pericoloso. Zverev costretto a difendere non riesce più a riordinare le idee, si lascia andare al nervosismo, e alla fine perde un break anche nel secondo set. Finisce 6-3, 6-4. Prima vittoria contro un top 10 per Tommy (dopo 3 sconfitte), che adesso potrebbe iniziare a pensare più in grande; questa vittoria potrebbe portarlo verso nuovi obiettivi. Ai quarti lo aspetta l’amico e connazionale John Isner.

Ho iniziato abbastanza bene la partita ed è stato molto difficile per lui decollare. Ho provato a fare molta pressione ogni volta che dovevo andare al servizio. Fortunatamente oggi la mia prima di servizio ha funzionato molto bene, sono stato molto solido in ogni game, e sono stato anche in grado di sottrarre molto bene due turni al mio avversario. L’energia di tutto lo stadio mi ha aiutato a superare la partita.

Ma chi è Tommy Paul? Tennista classe 1997, originario del New Jersey, grande promessa del tennis statunitense. Sempre considerato come uno degli juniores più forti della sua generazione, non tradisce le aspettative e nel 2015 raggiunge ben due finali Juniores nei tornei del Grande Slam: riesce a trionfare contro il connazionale Taylor Fritz all’Open di Francia e perde, invece, agli Us Open, sempre contro Fritz. Nello stesso anno esordisce tra i professionisti e nel marzo del 2016 entra per la prima volta in top 200. Tra maggio 2015 e settembre 2019, oltre all’Open di Francia, vince 4 titoli nel circuito ATP Callenger e 6 ITF Futures, e proprio a settembre dello scorso anno riesce ad guadagnarsi un posto in top 100. Inizia il 2020 con un buon terzo turno agli Australian Open, e poi arriva la prestigiosa vittoria contro Alexander Zverev di ieri.

Questa vittoria significa molto per me, forse la più importante, ora voglio riposare ed essere pronto per il test di domani. Sto giocando molto bene questa settimana, ora ci sarà il turno con John Isner, uno che conosco molto bene e con il quale mi sono allenato spesso. Mi alleno molto anche con Opelka, che ha uno stile molto simile al suo. Dovrò contrastare molti servizi diretti.

Contro Zverev si è visto un ottimo giocatore, che sbaglia ancora parecchio, ma che può sicuramente diventare un avversario temibile. Tommy Paul è un tennista interessante: giocatore d’attacco, dotato di un gran bel dritto, che sa stare bene in campo; gioca meglio da fondo ed è abile nel gioco di gambe lungo la linea; molto rapido nei movimenti e veloce nello scendere a rete. Tutte caratteristiche che lo hanno portato a prediligere la terra battuta (i suoi successi sono arrivati proprio da questa superficie).

Non è ancora chiaro dove possa arrivare questo ventiduenne statunitense, ma sembra che quest’anno possa davvero alzare l’asticella e puntare ad obiettivi più ambiziosi. Il ragazzo sembra credere in se stesso, sembra concentrato e in piena fiducia, bisogna capire se il suo tennis saprà dimostrarsi all’altezza della situazione e in grado di fare la differenza. Per il momento si trova al numero 66 del ranking; ha iniziato la stagione dalla posizione numero 90 e sembra davvero intenzionato a scalare ancora la classifica verso mete più ambite.

Prima o poi, è solo una questione di tempo, tutti prendono il posto che meritano.

 

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